Giuseppe Conte paragona la mafia al Covid

03/08/2020 di Enzo Boldi

Il Presidente del Consiglio è in visita a Cerignola. Durante il suo intervento all’incontro dal titolo ‘Legalitour: percorsi di legalità, formazione ed orientamento nel sistema educativo nazionale di istruzione’ nella sala dell’Istituto Zingarelli Sacro Cuore del Comune in provincia di Foggia, Giuseppe Conte ha utilizzato un paragone per parlare della lotta alla criminalità organizzata nel nostro Paese: mafia come Covid.

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«Possiamo paragonare il virus alla mafia: anche la mafia si nasconde, è pervasiva, ha un impatto negativo nel nostro sistema economico e sociale, ci sono tante similitudini – ha detto Giuseppe Conte a Cerignola -. Abbiamo studiato tanto e siamo diventati esperti di Covid-19, dobbiamo diventare esperti anche di mafia per poterla contrastarla e combatterla ben vengano queste iniziative e il coinvolgimento dei giovani e delle istituzioni».

Mafia come Covid, il paragone usato da Giuseppe Conte

Oltre al paragone Mafia come Covid, il Presidente del Consiglio è tornato a parlare di una battaglia di cui aveva già parlato in passato: «Dobbiamo investire di più nell’Italia della banda ultra larga. Se dovessimo riscrivere la Costituzione, la mia premura sarebbe inserire il diritto fondamentale dell’accesso a Internet, alle tecnologie telematiche perché oggi il divario sociale passa anche da lì».

Il tema dei migranti

A margine del suo intervento al Legalitour, Giuseppe Conte si è soffermato anche su un tema di grande attualità: quello degli sbarchi. Il Presidente del Consiglio ha detto che l’Italia avrà una linea dura per fermare i continui arrivi che si sono moltiplicati nelle ultime settimane sulle coste siciliane: «Noi dobbiamo contrastare i traffici e gli incrementi degli utili dei gruppi criminali che alimentano questi traffici illeciti e dobbiamo intensificare i rimpatri. Stiamo lavorando per evitare che questi traffici possano continuare. Non si entra in Italia in questo modo, dobbiamo assolutamente rimpatriare e soprattutto in questo momento di fase acuta non possiamo permettere che la comunità internazionale sia esposta a ulteriori pericoli non controllabili».

(foto di copertina: da profilo Facebook di Giuseppe Conte)

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