Il M5S si vanta di essere stato decisivo per aver bloccato la risoluzione UE che apre i porti alle ong
25/10/2019 di Gianmichele Laino
Il Movimento 5 Stelle conta 14 eurodeputati. Che erano già stati fondamentali nell’elezione di Ursula Von der Layen come presidente della Commissione Europea. E che ieri lo sono stati anche per bocciare la risoluzione del Parlamento Europeo che avrebbe consentito l’apertura dei porti del Mediterraneo a tutte quelle ong che salvano le vite in mare. Il testo è stato bocciato, con 300 voti contrari e 298 voti favorevoli. Decisivi, oltre all’astensione del M5S, anche i voti contrari del Partito Popolare Europeo e quello dei partiti sovranisti.
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M5S decisivo per bloccare l’accesso ai porti delle ong
Già di per sé l’azione del Movimento 5 Stelle in Europa contrasta con quella promossa, invece, dai suoi alleati al governo, ovvero Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali. Ma non è bastato il singolo gesto: i pentastellati hanno rivendicato con forza la loro astensione. Sia con i post sui social network, sia con un post sul Blog delle Stelle.
«Avevamo presentato degli emendamenti chiedendo che l’Italia non venga mai più lasciata sola dagli altri Stati europei, i ricollocamenti automatici e obbligatori, come previsto dall’accordo di Malta, il rispetto delle leggi internazionali da parte delle ONG, le vie legali di accesso come misura contro i trafficanti di uomini – ha scritto il Movimento 5 Stelle -. Le nostre proposte restituivano concretezza e ambizione a un testo altrimenti vago e che non aiuta davvero l’Italia, ma purtroppo non hanno trovato il sostegno della maggioranza del Parlamento europeo e quindi ci siamo astenuti sul voto finale. È l’ennesima occasione persa».
La rivendicazione del M5S decisivo
In conclusione del post, il Movimento 5 Stelle ha anche rivendicato il ruolo di ago della bilancia nel Parlamento europeo: «Dopo la votazione sul Presidente designato della Commissione europea, il MoVimento 5 Stelle risulta ancora una volta decisivo e determinante – hanno concluso -. Se l’Europa vuole veramente cambiare allora deve ascoltare di più le proposte e le idee dei cittadini».