L’Unità torna in edicola sotto la direzione di Maurizio Belpietro
24/05/2019 di Enzo Boldi
L’Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Direttore Maurizio Belpietro. Non si tratta di una bufala o di uno scherzo di cattivo gusto, ma di quello che accadrà sabato mattina: chi si recherò in edicola per acquistare un quotidiano, troverà anche un numero speciale dello storico giornale della sinistra italiana. Una bella sorpresa, a si tratta di una tantum per evitare la decadenza della testata. Un evento pratico, quindi, ma che sarà accompagnato da una firma, quella della direzione, che ha da sempre espresso valori e ideali molto diversi da quelli di Gramsci: Maurizio Belpietro. Una decisione che ha portato a una protesta formale del comitato di redazione.
Partiamo dai motivi tecnici. L’Unità, testata di proprietà di Piesse, non va in edicola da un paio d’anni, ma l’editore è obbligato a pubblicare almeno un numero all’anno per evitare che la testata decada. Il 25 maggio dell’anno scorso il giornale era tornato nelle edicole di Roma e Milano per un giorno. La carica di direttore era stata assunta in quel caso da Luca Falcone. Ora non più e, per distribuire il quotidiano in edicola – seppur per un solo numero speciale – serviva la firma di un altro direttore. E la scelta è ricaduta su Maurizio Belpietro.
L’Unità in edicola sotto la direzione di Belpietro
Il comitato di redazione si è scagliato contro questa controversa decisione: «Si tratta di un gesto gravissimo, un insulto alla tradizione politica di questo giornale e della sinistra italiana prima ancora che una violazione delle norme contrattuali – si legge nel comunicato -. L’Unità, giornale fondato da Antonio Gramsci e sopravvissuto al fascismo, in mano ad un direttore da sempre apertamente schierato con la parte più conservatrice della politica italiana e più volte alla guida di giornali di proprietà di Silvio Berlusconi che a l’Unità e ai partiti della sinistra non hanno mai risparmiato insulti e campagne d’odio».
Le parole del direttore per un giorno
Intervistato dall’Ansa, Maurizio Belpietro ha spiegato: «Conosco gli editori del L’Unità che, siccome dovevano far ritornare il giornale in edicola per un giorno per non far decadere la testata, mi hanno chiesto se potevo firmarla. Pur non condividendo nulla di quanto è mai stato scritto su quel giornale, ho accettato perché è un gesto che serve a garantire la libertà di stampa».
(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)