Anche Lonely Planet usa la mafia per presentare la Calabria ai turisti

Non c’è soltanto EasyJet nel campionario delle descrizioni che davvero guida online sulla Calabria relative alla Calabria. Al club, oggi, si è aggiunto anche Lonely Planet, la famosa casa editrice australiana che diffonde descrizioni e guide turistiche in tutto il mondo. Nella sua si parla ancora una volta della mafia.

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Lonely Planet e la sua descrizione sulla mafia in Calabria

«Se c’è ancora un’Italia che ama andare in vespa, che ama il riposino pomeridiano, che è caotica senza rimorsi e dispiaceri, quella è la Calabria. Non ha Matera o Lecce per darle lo status di punta di diamante del turismo italiano ed è devastata dai terremoti. Questo angolo d’Italia, però, è meno globalizzato e omologato al resto. Il suo entroterra montano selvaggio, una lunga storia di povertà, di attività mafiosa e di emigrazione hanno contribuito alla sua diversità. È improbabile che la Calabria sia il primo posto in Italia che visiterai, ma se la tua intenzione è quella di esplorare una versione candida e senza censure de La dolce vita, non indugiare oltre».

Con un biglietto da visita del genere, voi visitereste la Calabria? Lo hanno fatto notare diversi esponenti politici, che – dopo il clamoroso caso di EasyJet (che poi è stata costretta a scusarsi e a rivedere la sua recensione su Lamezia Terme, uno degli aeroporti serviti dalla compagnia low cost – hanno inviato lettere di protesta alla casa editrice.

Non solo EasyJet, la reazione dei politici contro Lonely Planet

«Personalmente ho scritto una lettera ai vertici di EasyJet per poi scoprire che una versione similare si trova anche sul sito della Lonely Planet, a cui ho inviato la stessa lettera di protesta – ha detto Laura Ferrara, eurodeputata del M5S -. Sono stata molto delusa dal leggere una descrizione che ricalca pregiudizi e stereotipi che non rendono giustizia alla Calabria, che dovrebbe essere riconosciuta per il suo patrimonio artistico, storico, enogastronomico. Non si può stigmatizzarla con fenomeni negativi e questo non significa negare problemi che esistono in Calabria, ma che fanno parte anche di altre zone europee. La mafia riguarda tutto il territorio dell’Unione e non si può continuare a offendere un singolo contesto territoriale perché nel lontano passato la criminalità organizzata era circoscritta all’interno dei confini di una regione come la Calabria».

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