Anche la Germania pensa a un lockdown all’italiana

Come riporta la Bild, si pensa a chiusure di molte attività. Ma senza toccare le scuole

28/10/2020 di Enzo Boldi

Non solo per i dati della ultime 24 ore (quasi 15mila nuovi contagiati), ma per una situazione epidemiologica che rischia di sfuggire dal controllo. E così Angela Merkel sta pensando a un lockdown Germania a partire dal prossimo 4 novembre. In questi giorni, come anticipato dalla Bild, la cancelliera tedesca si riunirà con gli esperti e il resto del governo per decidere le prossime tappe per contenere la curva dei contagi che da qualche settimana è tornata a crescere in modo esponenziale. E la strada porta verso chiusure di molte attività, con restrizioni che – secondo quanto trapela – sono molto simili a quelle prese dall’Italia. Anzi, a tratti sono ancora più rigide.

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Secondo quanto rivelato dalla Bild, oggi ci sarà il primo incontro di Angela Merkel con i governatori dei Land tedeschi e con gli altri membri del governo per vagliare al meglio tutte le misure del lockdown Germania. Il quotidiano tedesco parla di chiusure per bar e ristoranti (ancora non si sa se si opterà per simil-coprifuoco all’italiana o di serrate generali), per palestre e centri sportiva, ma anche per teatri e cinema.

Lockdown Germania, si parte il 4 novembre

Sono molte, dunque, le iniziative che il governo di Berlino sta valutando e che prenderà nelle prossime ore dopo un confronto tra esecutivo centrale e locale. Dovrebbero rimanere fuori dalla chiusure le scuole e gli asili: questo settore, fondamentale per il prosieguo delle attività lavorative, dovrebbe non esser toccato da questo lockdown parziale in Germania. Anche i negozi (così come le attività dei parrucchieri) dovrebbero rimanere aperti, ma seguendo le regole del distanziamento sociale e degli ingressi contingentati.

Stretta sulle visite e sulle feste

Come accade in Italia, anche se da noi vi è solo una forte raccomandazione, ci sarà l’invito a non organizzare feste private in case e a limitare le visite ai parenti non conviventi. Inoltre si cercherà di potenziare il più possibile lo smartworking.

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