L’annuncio hollywoodiano dell’identità del temibile leader di LockBit
Un cartello in stile "wanted" utilizzando la piattaforme clone di quella usata dalla cybergang criminale
11/05/2024 di Redazione Giornalettismo
Ha compiuto 31 anni da quasi un mese. Vive nella regione russa di Voronezh e li hanno sede molte delle attività imprenditoriali a lui riconducibili. Guida una Mercedes e non una Lamborghini, come invece aveva dichiarato in passato. Questa è una breve scheda anagrafica di Dmitry Khoroshev, il leader e fondatore del gruppo di cybercriminali di LockBit, conosciuto come LockBitSupp. L’identità è stata svelata nelle scorse ore dalle autorità americane, britanniche e australiane in un altro passaggio della cosiddetta “Operazione Cronos” che, a febbraio, aveva reindirizzato uno dei portali presenti nel deep web e lo ha iniziato a utilizzare a mo’ di vetrina per la loro attività.
LockBitSupp, identità svelata mentre proseguono gli attacchi
L’annuncio dell’identità di Dmitry Khoroshev, alias LockBitSupp, è arrivato in modo molto “cinematografico”. Con un cartello in stile “Wanted” tipico dei film western. È stata offerta anche una “taglia” di 10 milioni di dollari per chi darà informazioni utili per arrestarlo. Contro di lui ben 26 capi di imputazione (tra cui cospirazione, pirateria informatica e estorsione) e il rischio di una condanna fino a 185 anni. Questa azione servirà come deterrente per le azioni cybercriminali di LockBit? Solo nelle ultime ore, sono stati rivendicati due attacchi ransomware nei confronti di una realtà pubblica (la città di Wichita) e una privata. Esattamente come accadde a febbraio, all’indomani dell’Operazione Cronos.
Sarà difficile, dunque, sgominare completamente questo gruppo criminale composto da una miriade di affiliati che utilizzano il malware di LockBit per condurre attacchi ransomware. Il tutto mentre l’Italia è tornata nuovamente nel mirino degli hacktivisti filorussi di NoName057. Questa volta, sempre con attacchi DDoS, sono stati presi di mira i siti del MISE, del MIT e quello personale di Giorgia Meloni. Offensiva che non ha prodotto danni, soprattutto perché si tratta di portali di mera consultazione.
- È stata svelata l’identità del leader di LockBit
- Chi è Dmitry Khoroshev, che vive sotto lo pseudonimo di LockBitSupp
- I capi di imputazione: cosa rischia il leader di LockBit in caso di arresto
- Ma è veramente finito il “regno del terrore” di LockBit?
- Intanto, NoName057 continua a prendersi gioco dell’Italia