Anche a emergenza finita ai locali saranno chiesti requisiti diversi per stare aperti

Vita a.C. e vita d.C. E la C sta per coronavirus. Le indicazioni degli esperti, mano a mano che passano i giorni, si fanno sempre più chiare. Posto l’imprescindibile abbassamento dei contagiati e delle vittime coronavirus, diventa sempre più chiaro che anche quando potremo uscire di casa ci sono una serie di accorgimento che dovremo continuare ad avere. queste regole, oltre che impattare sulla nostra vita come singoli, cambieranno senza alcun dubbio – fino a che sarà necessario mantenerle – i requisiti e le regole per l’apertura dei locali.

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A fine quarantena rimangono mascherine e distanza di sicurezza

Come ha annunciato l’ISS, siamo vicini alla fase di picco, con i dati sui contagi che si mantengono stabili per un certo lasso di tempo. Le misure di contenimento stanno funzionando, quindi, e il governo sta cominciando a pensare alla vita dopo la quarantena. Posto che tante delle misure restrittive rimarranno fino a maggio, gli esperti parlano chiaro: anche quando potremo uscire sarà comunque necessario mantenere la distanza di sicurezza di un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici. Il Consiglio dei Ministri che si riunirà tra mercoledì e giovedì stabilirà il proseguimento della serrata totale fino a Pasqua. Dopo, poco alla volta e se i dati continueranno ad essere positivi, si potrà cominciare a parlare di una riapertura a scaglioni dei negozi.

Misure dal 4 aprile al 18 aprile

Stando al parere degli esperti del comitato tecnico, quindi, fino al 12 aprile le misure che stiamo adottando in questo momento non cambieranno. Nei giorni successivi, vale a dire dal 13 aprile al 18 aprile, è possibile che venga valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali che sono collegate alla filiera alimentare e a quella farmaceutica che erano state escluse dai servizi essenziali. Rientrano in questa categoria, tra le tante, le imprese di meccanica legata all’agroalimentare o quelle chimiche. Il ritorno a lavoro verrà consentito solo a quelle che potranno dimostrare di garantire le norme sulla distanza di sicurezza e la dotazione di guanti e mascherine.

Cosa succederà ai locali dopo l’emergenza coronavirus?

Come già reso noto negli scorsi giorni e come l’intuito suggerisce, saranno i locali e i luoghi dediti al divertimento e allo svago gli ultimi a riaprire regolarmente poiché quelli in cui si formano maggiormente assembramenti e folle di persone che non tengono la guardia alta. Oltre che per discoteche, pub, eventi e cinema questo principio dovrebbe valere anche per le sale convegni, bar e ristoranti. Che comunque non potranno tornare ad operare come facevano prima. Considerato che la trasmissione del virus avviene per lo stretto contatto tra le persone, la regola della distanza di un metro dovrà essere mantenuta anche a emergenza finita. Ciò vuol dire che i locali dovranno avere requisiti che prima non erano richiesti, a partire dalla distanza minima tra i clienti e i tavoli. Anche gli impianti di areazione dovranno garantire la massima purificazione degli ambienti.

(Immagine copertina da Pixabay)

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