Il comune di Caselle revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini e la conferisce a Liliana Segre

19/02/2020 di Enzo Boldi

Torino e i suoi dintorni sono stati teatro, nelle ultime settimane, di deprecabili gesti di antisemitismo e razzismo, con scritte ingiuriose sui portoni di parenti di alcune vittime delle deportazioni nazi-fasciste nei campi di concentramento. Fatti gravi che, oltre a essere stigmatizzati, devono portare a decisioni ferme da parte delle istituzioni. Una di queste, seppur puramente simbolica (ma, forse, siamo arrivati a un momento storico in cui anche questo può servire), è la concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

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Dopo Settimo Torinese, anche il comune di Caselle ha deciso di conferire questo riconoscimento alla senatrice a vita sopravvissuta all’orrore dei lager nazisti e dell’Olocausto. E non basta: il consiglio comunale, nei prossimi giorni, cancellerà la cittadinanza onoraria che, fino a ora, era stata data a Benito Mussolini. Un gesto simbolico che, però, vale molto più di una mossa puramente nominale, interrompendo una tradizione che andava avanti da quasi cento anni.

Via la cittadinanza a Mussolini, sì a Liliana Segre

Era il 16 maggio del 1924 quando il comune di Caselle (in provincia di Torino) conferì la cittadinanza onoraria al duce attraverso un decreto prefettizio. Erano gli anni della presa del potere di Benito Mussolini e dell’avvio del regime fascista che governò l’Italia – con tutto quello che la storia ha poi raccontato – per oltre un ventennio. E il comune nel Torinese non fu l’unico a concedere quel riconoscimento al capo del partito fascista. In quel periodo, infatti, molte altre città fecero lo stesso. Sempre con decisione da parte dei prefetti nominati, non a caso, dallo stesso governo guidato da Mussolini.

Il sangue dei partigiani uccisi a Caselle

Ora, quasi cento anni dopo, il comune di Caselle dice basta. La città è stata una delle tante in cui sono ancora ben evidenti i segni del passaggio del nazi-fascismo in Italia. Molti partigiani furono trucidati lì, come ricorda la stele in loro omaggio. Adesso, con la revoca della cittadinanza a Benito Mussolini e il contestuale conferimento a Liliana Segre (dovrebbe essere ratificato il 24 febbraio), anche quella cittadina dà un taglio al passato.

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