Libia, Di Maio a Tripoli per appoggiare la pace e investire i soldi dell’Italia

Il ministro degli Esteri in Libia per portare il contributo dell'Italia

01/09/2020 di Ilaria Roncone

Di Maio in Libia per portare il contributo dell’Italia al cessate il fuoco deciso nel paese e anche per dare nuovo impulso agli investimenti italiani. Il ministro degli Esteri è atterrato questa mattina per incontrare capo del governo di accordo nazionale, Fayez al-Sarraj, il presidente del parlamento di Tobruk, Aguila Saleh, il presidente della Noc (compagnia petrolifera nazionale) Mustafa Sanalla e il presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Khaled Al-Meshri. Tutte queste figure hanno un ruolo centrale per il raggiungimento della pace e per programmare regolari elezioni nel paese.

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In Libia per istituire una commissione mista per questioni economiche

La visita di Di Maio in Libia non mira solo ad appoggiare il cessate il fuoco e a lavorare perché la pace proceda nel migliore dei modi ma anche a fare gli interessi economici del nostro paese. Il ministro degli Esteri è oggi accompagnato dal sottosegretario Di Stefano, suo delegato per l’istituzione di una commissione mista Italo-libica per questioni economiche. Nel primo viaggio all’estero dopo la ripresa dei lavori – l’ultimo era stato il 17 agosto in Tunisia – Di Maio e Di Stefano tastano il terreno per capire la situazione.

L’obiettivo è riprendere in mano i vecchi accordi di Berlusconi

Di Maio ha in mente di dare un nuovo impulso agli investimenti del nostro paese in Libia riprendendo in mano quelli che erano gli accorsi siglati, a suo tempo, da Silvio Berlusconi. L’obiettivo è quello di investire più denaro italiano in Libia così da offrire nuove opportunità di crescita sia alle nostre imprese che al popolo della Libia. Sulla questione Di Maio e Sarraj – presidente del parlamento – avevano già discusso in precedenza, nel corso dell’ultima visita del ministro a Tripoli. Visti i presupposti si può supporre che il ruolo dell’Italia nella pace libica e le implicazioni economiche saranno rilevanti.

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