Come la Lega sta già provando a chiedere nuove elezioni dopo il Sì al referendum

Rixi sostiene che questo parlamento non potrà eleggere il nuovo presidente della Repubblica

21/09/2020 di Gianmichele Laino

Premessa importantissima. La vittoria (non così schiacciante, poi) del Sì al referendum sul taglio dei parlamentari non delegittima affatto l’attuale parlamento. A differenza della precedente riforma costituzionale, infatti, l’entrata in vigore della modifica della Carta fondamentale sarà valida a partire dalla prossima legislatura. Dunque, quando le camere attuali verranno sciolte (con i loro 945 deputati e senatori), si andrà alle elezioni per scegliere i 600 nuovi rappresentati delle istituzioni parlamentari. Fino a quel momento, il parlamento – con l’attuale conformazione – potrà continuare ad approvare leggi e a svolgere tutte le sue funzioni (come vi abbiamo spiegato qui), compresa la scelta del nuovo presidente della Repubblica al termine del settennato di Sergio Mattarella.

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Lega nuove elezioni, la richiesta di Edoardo Rixi

Il primo partito ad approfittare del risultato del referendum per il taglio dei parlamentari, ovviamente, è la Lega. Edoardo Rixi ha affermato che questo parlamento, visto l’esito del referendum, non potrà affatto eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Dunque, sarebbero necessarie nuove elezioni.

Una prospettiva propagandistica, che era lecito aspettarsi. La Lega, pur votando ufficialmente per il sì, presentava al suo interno anime diverse (Giorgetti, ad esempio, ha votato no, così come diversi esponenti locali nelle amministrazioni regionali e comunali). Tuttavia, la prospettiva – ora che il risultato è chiaro – è quella di approfittare dell’ondata dei Sì che ha interessato tutta Italia (con una prevalenza dei consensi nelle regioni meridionali) per chiedere nuove elezioni.

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Una richiesta che, però, non trova riscontro nella sostanza delle cose. Le premesse del referendum sottolineavano la previsione della permanenza in carica di questo parlamento, con questa composizione. Un tentativo – quello della Lega – di sparigliare le carte. Soprattutto in vista di un risultato delle regionali che potrebbe essere stato al di sotto delle aspettative.

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