Ecco perché la Lega ha perso anche in Calabria

Il Matteo Salvini che si è presentato in conferenza stampa molto presto ieri sera si era dimostrato soddisfatto per l’esito dei risultati in Calabria, con la vittoria di Jole Santelli, e abbastanza sportivo per il dato che arrivava dall’Emilia-Romagna, anche se – con le proiezioni ancora nelle fasi iniziali – ha citato soltanto il grafico del Consorzio Opinio (che dava Lucia Borgonzoni indietro di 2-3 punti) e non quello di SWG che, invece, segnalava già un distacco importante. Poi, ha dato la buonanotte agli italiani.

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Lega in Calabria, la sconfitta di Salvini

Oggi, al risveglio, se ha fatto bene i conti, deve registrare che anche nella regione dove il centrodestra ha stravinto, quella Calabria in cui Jole Santelli è riuscita a essere eletta presidente con il 55,4% delle preferenze, la Lega ha dovuto pagare lo scotto di essere il secondo partito della coalizione, battuto anche da Forza Italia.

Se il partito di Silvio Berlusconi (che esprimeva la candidata presidente) ha ottenuto il 12,4% delle preferenze (se si contano le liste collegate si arriva a superare abbondantemente il 20%), allo stesso modo è vero che la Lega ha ottenuto la percentuale del 12,2%. Un dato importante per una regione del sud come la Calabria, ma in controtendenza rispetto al dato fatto registrare alle ultime elezioni europee del 26 maggio 2019. In quella circostanza, infatti, il Carroccio riuscì ad accumulare il 22,6%, quadruplicando la percentuale ottenuta solo un anno prima alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 (5,6%).

Lega in Calabria, il confronto con le elezioni regionali

Ma adesso questo 12% rappresenta un dato inferiore di oltre 10 punti rispetto all’ultimo appuntamento ufficiale. Un segnale significativo, anche se molto semplice da spiegare. Innanzitutto, nelle elezioni regionali la dinamica del ‘voto alla persona’ è molto più forte rispetto a quella del suffragio ideologico. Poi, come si è visto anche in seguito alla débacle clamorosa del Movimento 5 Stelle, la Calabria è una delle regioni dove il consenso è più volatile in assoluto. Facile assistere a oscillazioni clamorose.

Fatto sta che, da queste elezioni regionali, la Lega esce con qualche ammaccatura. Non sembra essere stata efficace la macchina elettorale messa in campo: Matteo Salvini ha concentrato tutte le sue energie sull’Emilia-Romagna, commettendo forse un peccato di tracotanza. Il successo in una regione storicamente ‘rossa’ (oltre che ben amministrata nell’ultima consiliatura) forse era fuori dalla portata anche della Lega. Le apparizioni in Calabria di Salvini sono state meno numerose e soprattutto meno efficaci di quelle in Emilia-Romagna. Dimostrazione ulteriore che dovrà essere proprio il leader del Carroccio a intestarsi la sconfitta.

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