Leana Wen: «Se Trump fosse mio paziente, consiglierei valutazione psichiatrica»

La dottoressa della Georgetown commenta così il giro in suv di un presidente contagiato dal coronavirus

05/10/2020 di Gianmichele Laino

La comunità scientifica statunitense non ha dubbi nella valutazione della scelta di Trump di uscire dall’ospedale di Bethesda – dove è ricoverato in seguito alla positività al coronavirus e alla presenza di sintomi di Covid-19 – per un giretto in Suv in favor di telecamera, per non perdere troppo terreno nel corso di questa campagna elettorale. Uno dei commenti più apprezzati e più condivisi è stato fatto da Leana Wen, una dottoressa della Georgetown university (svolge il ruolo di visiting professor) che è anche editorialista del Washington Post e consulente, su temi di medicina, per la CNN.

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L’opinione di Leana Wen sul giretto in Suv di Donald Trump

La dottoressa si è messa nei panni dello staff medico di Donald Trump, valutando la situazione che ha portato il presidente degli Stati Uniti a uscire dalla struttura ospedaliera per il giro in Suv davanti al gruppo di sostenitori che, da qualche giorno, si era radunato per supportare l’inquilino della Casa Bianca e candidato per un secondo mandato al ruolo di presidente degli Stati Uniti.

Trump è entrato in un Suv guidato da un autista, alla presenza di almeno un altro membro della sua guardia personale. Nonostante le protezioni che sono state inserite nel veicolo, visto che si tratta di una vettura ermeticamente chiusa, il rischio di contagio per le due persone che sono entrate in diretto contatto con Trump è elevatissimo. 

Il consiglio di Leana Wen: «Visita psichiatrica per valutare la sua capacità di prendere decisioni»

«Se fossi stata il medico di Trump – ha scritto su Twitter Leana Wen – gli avrei consigliato una visita psichiatrica per stabilire l’efficacia della sua capacità di prendere decisioni». Un attacco diretto al presidente degli Stati Uniti – che, in virtù del suo ruolo, deve prendere un bel po’ di decisioni – e alla sua candidatura per un secondo mandato. La valutazione di un esperto sul gesto di Trump, che risulta ancora positivo al coronavirus, non fa che mettere in luce ancora una volta la sua leggerezza e superficialità nell’affrontare un tema cruciale di questo periodo, come la diffusione del contagio da coronavirus. Aver anteposto gli interessi della sua campagna elettorale al potenziale allargamento del contagio nei confronti di alcuni membri del suo staff non rappresenta certo il comportamento di una persona che abbia compreso la pericolosità della malattia che tutti noi – e lui in maniera diretta – stiamo cercando di combattere

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