Le tre ore di audizione di Conte sulle mancate zone rosse, acquisito materiale giornalistico
12/06/2020 di Gianmichele Laino
Alla fine, l’audizione Conte sulla mancata istituzione delle zone rosse ad Alzano e Nembro, portata a termine con la pm di Bergamo Maria Cristina Rota è durata tre ore a Palazzo Chigi. Contestualmente, sono state ascoltate le posizioni anche di Roberto Speranza, ministro della Salute, e di Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno. Al momento, i contenuti dell’incontro con i magistrati non sono noti, se non in linea di principio.
LEGGI ANCHE > Quali sono tutte le tappe della Fase 3 previste dal dpcm
Audizione Conte durata 3 ore a Palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio, infatti, avrebbe ribadito la stessa posizione tenuta fino a questo momento, ovvero che la Regione Lombardia aveva gli strumenti tecnici per agire in autonomia come hanno fatto altre Regioni. In questo caso, non ci sono state svolte apparentemente clamorose, dal momento che lo stesso presidente del Consiglio aveva risposto più volte pubblicamente al governatore della Lombardia Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera – pure loro auditi nei giorni scorsi – su questa linea.
Intanto, nell’inchiesta è emerso come i pm abbiano acquisito anche alcuni materiali esclusivi prodotti dalla testata giornalistica TPI, tra cui anche la risposta che Giuseppe Conte aveva inviato al giornale che si chiedeva cosa fosse successo nell’intervallo di tempo intercorso tra l’evidente emergenza coronavirus nella Bergamasca e l’istituzione della zona arancione prima e del lockdown poi non solo in Lombardia, ma in tutta Italia.
Audizione Conte, la procura di Bergamo ha bisogno di elementi più dettagliati
Ci sarebbero dunque elementi per analizzare la mancata istituzione delle zone rosse, ma gran parte di questi elementi sarebbero già stati resi pubblici attraverso organi di informazione. La sensazione è che, per muovere una qualsiasi accusa nei confronti dei protagonisti di questa vicenda, a vario titolo, sia necessario far emergere delle notizie in più rispetto a quelle emerse dagli organi di stampa che pure avevano documentato con dovizia di particolari quanto accaduto a inizio marzo in Lombardia.