Le Alternative ricompare su Bing e, di conseguenza, su DuckDuckGo

Avevamo segnalato questa storia molto particolare legata a uno dei progetti che favorisce la conoscenza di un web etico

21/04/2022 di Gianmichele Laino

La storia del sito internet Le Alternative e della sua deindicizzazione provvisoria da Bing, da DuckDuckGo e da Qwant si è conclusa nella maniera migliore, anche se continua a lasciare un po’ d’amaro in bocca. Il portale che si occupa di descrivere le alternative etiche ai giganti del web, per fornire agli utenti delle indicazioni utili in materia di navigazione internet e diritto alla privacy, ma anche a quello spirito dell’open source che si sta sempre più smarrendo, fagocitato dal capitalismo delle grandi multinazionali della rete, è tornato nuovamente a essere indicizzato correttamente sia su Bing, sia su DuckDuckGo, sia su Qwant.

LEGGI ANCHE > «Vi spiego come Le Alternative è stato deindicizzato da Bing e – attenzione – da DuckDuckGo»

Le Alternative indicizzato nuovamente

Tutto è bene quel che finisce bene? Sì, ma sarebbe stato preferibile capire l’origine del problema che ha portato alla deindicizzazione del progetto. Né Bing, né DuckDuckGo, infatti – nonostante diverse sollecitazioni – hanno spiegato le cause della deindicizzazione della scorsa settimana, né le modalità attraverso cui quest’ultima è stata ripristinata. Insomma, bene il ritorno alla visibilità del progetto, un po’ meno bene quella richiesta di maggiore trasparenza che era partita direttamente dal responsabile di Le Alternative che, a suo tempo, avevamo contattato per avere informazioni di prima mano.

Nel frattempo, erano successe anche altre cose a DuckDuckGo, accusato – per esempio negli Stati Uniti – di aver scelto di eliminare alcuni contenuti per motivi di carattere politico. Su questo, a dire la verità, è intervenuto il CEO di DuckDuckGo che ha allontanato le accuse di censura e ha spiegato che la minore visibilità ad alcuni contenuti è dovuta al loro ranking molto basso. Nei giorni successivi, tuttavia, è stata confermata anche la scomparsa di alcuni portali che consentono il download dei contenuti, motivando quest’ultima scelta con una violazione del copyright mal tollerata da Bing. A questo punto risulta evidente la connessione molto più stretta di quello che si voglia invece presentare tra il crawler di DuckDuckGo e quello di Bing. E un po’, se vogliamo, la ricomparsa contestuale e contemporanea sui due motori di ricerca (e anche su Qwant) del sito Le Alternative conferma questo raccordo.

Share this article
TAGS