L’assessore alla Salute del Lazio dice che c’è rischio di richiudere tutto se non si indossa la mascherina

Il Lazio ha un problema. Fa fatica, in breve, a contenere i nuovi focolai che sembrano crearsi con cadenza pressoché giornaliera. In principio c’è stato quello dell’ospedale San Raffaele, poi un nuovo focolaio alla Garbatella, infine il cluster provocato dall’arrivo di cittadini bengalesi prima del provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza (che ha bloccato i voli da quelle aree). Ma, in rapida successione, si sono verificati anche contagi in un centro estivo, in un ristorante ad Acilia, in uno stabilimento balneare di Ostia: tutti luoghi a potenziale rischio focolaio. Il risultato? Il Lazio chiude se non si tornerà a utilizzare con continuità la mascherina.

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Lazio chiude se non si usa la mascherina, l’appello dell’assessore

Lo ha detto, prima dell’ultimo bilancio sulla situazione nel Lazio, l’assessore alla Sanità della Regione Alessandro D’Amato: «Rivolgo un appello all’utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna».

Uno spauracchio, quello della Catalogna, che sembra ancora lontano per portata, ma che può concretizzarsi da un momento all’altro. Per ora, nel Lazio, si viaggia a una media di 15-20 positivi al giorno da una settimana circa. In Catalogna, nella giornata di venerdì 17 luglio, i nuovi contagi sono stati superiori ai 1000 nuovi casi. Proporzioni diverse, ma dinamiche simili, con le autorità che hanno preso provvedimenti rispetto ai luoghi della movida romana, da Trastevere a San Lorenzo, passando per il Rione Monti. La polizia locale ha chiuso le piazze principali dei quartieri, dove erano soliti crearsi assembramenti.

Lazio chiude? L’indice di contagio è costantemente al di sopra di 1

Inoltre, a Dragona – dopo il ritrovamento di un caso di positività nel locale Old Wild West – il ristorante è stato chiuso per permettere la sanificazione degli ambienti. Tutti i dipendenti sono sottoposti a tampone proprio in queste ore. La minaccia che si agita sul Lazio è molto concreta, per questo occorre un ulteriore sforzo da parte dei cittadini. La regione, nei mesi più caldi dell’epidemia, ha saputo contenere i contagi, mostrando una risposta efficace alla pandemia. Ma dall’inizio della fase 3, è la regione che più di ogni altra ha mantenuto il suo indice di contagio Rt superiore a 1 per più settimane consecutive.

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