Luciana Lamorgese insegna come si parla di migranti senza gridare

14/01/2020 di Enzo Boldi

La differenza è ovvia e si vede nel quotidiano. Niente social, nessun proclama. Ed ecco che Luciana Lamorgese, come raramente accade, va ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo (su La7) e spiega, in maniera calma e pacata, spiega esattamente la situazione dei flussi migratori diretti in Italia. Nessun grido, nessuna propaganda. Lo fa dal punto di vista istituzionale, senza voler fare campagna elettorale su questo o quel tema. Il capo del Viminale, inoltre, non ha voluto dare un proprio parere sull’operato del suo predecessore Matteo Salvini, né sul caso Gregoretti.

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Lilli Gruber ha immediatamente chiesto a Luciana Lamorgese di spiegare come mai, soprattutto nel mese di settembre, il numero di migranti sbarcati sulle nostre coste sia aumentato rispetto al periodo precedente. Il ministro dell’Interno ha spiegato che «molti dei migranti arrivati a settembre provenissero dalla Tunisia, dove non c’è un governo e manca un ministro dell’Interno». Insomma, impossibile interfacciarsi e trovare (o rinnovare) accordi con un’entità istituzionale che non esiste. Le partenze, dunque, dalla Tunisia. E non dalla Libia come accadeva in passato.

Lamorgese e la boccata d’ossigeno nel parlare di migranti

Luciana Lamorgese ha poi smentito la bufala dei porti chiusi, paventata dal leader della Lega durante il suo passaggio al Dicastero dell’Interno (e ribadita ancora adesso in campagna elettorale). I decreti sicurezza, infatti, non chiudevano alcun porto perché era sempre compito della magistratura decidere sugli sbarchi in Italia. Insomma, una narrazione ben diversa – e più reale, come spesso sottolineato – rispetto a quella fornita dall’ex capo del Viminale.

No comment sul caso Gregoretti

E proprio su Matteo Salvini e sulle indagini per il caso Gregoretti, Luciana Lamorgese non ha voluto proferire parola. Il ministro dell’Interno ha detto che non è suo compito dare una valutazione in merito all’operato del del suo predecessore e che tutto quel che avverrà sarà deciso dalla magistratura. Senza gridare, puntare il dito verso la telecamera e fare populismo.

(foto di copertina: da diretta video di Otto e Mezzo, su La7)

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