I laboratori BSL-4 che trattano microrganismi ad alto rischio esistono in tutto il mondo, ecco perché sono utili

26/03/2020 di Redazione

Il servizio del TG Leonardo del 2015 che mostrava un esperimento su un supervirus effettuato in un laboratorio cinese ha prima fatto il giro delle chat WhatsApp, poi è arrivato all’attenzione della politica italiana, con Matteo Salvini che ha annunciato una interrogazione urgente sul tema a Giuseppe Conte e a Luigi Di Maio. Tuttavia, come è stato spiegato qui, il virus di cui si parlava nel servizio del TG Leonardo e il Sars-cov-2 non hanno in comune nulla tra di loro. Ed è stato dimostrato che il coronavirus che sta spaventando il mondo abbia un’orgine completamente naturale e non sia stato originato in laboratori BSL-4.

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Laboratori BSL-4, cosa sono e quali sono le misure di sicurezza

Tuttavia, nella giornata di ieri, tanti italiani sembrano aver scoperto l’esistenza di laboratori speciali all’interno dei quali si trattano – chiamiamoli così per semplificare – «supervirus». Sempre nella giornata di ieri, si è guardato con preoccupazione alla Cina, una nazione che presenta alcune di queste strutture, quasi fosse una sorta di covo di bioterroristi che producono malattie terribili per infettare la popolazione mondiale. In realtà i laboratori di biocontenimento di massimo livello (i cosiddetti laboratori BSL-4) sono diffusissimi in tutto il mondo e sono strutture rigidamente disciplinate dall’Organizzazione mondiale della sanità, proprio per la delicatezza delle operazioni che al loro interno vengono effettuate.

Il funzionamento dei laboratori BSL-4 deve essere disciplinato dalla massima autorità sanitaria del Paese all’interno del quale si trovano e sono in stretto contatto con gli esperti dell’Oms che si occupano di questo settore. Sono laboratori che devono rispondere a rigidissimi protocolli, tra cui quello dell’accesso contingentato, del divieto di operare da soli (i ricercatori presenti in laboratorio devono essere sempre due), della dotazione di un sistema ad aria controllata, della presenza di strutture di controllo degli scarichi, della sterilizzazione di tutti i materiali che fuoriescono dallo stesso laboratorio. Sono norme stringenti, che possono essere reperite agevolmente sui canali informativi dell’Oms.

Laboratori BSL-4, a cosa servono e perché sono diffusi (non solo in Cina)

Nel 2017 è stato costruito un laboratorio del genere anche a Wuhan, ma ce ne sono tantissimi anche in altre parti del mondo, dall’Europa agli Stati Uniti. In Italia, ad esempio, sono presenti strutture del genere sia presso l’ospedale Sacco di Milano, sia presso l’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. Negli Usa ce ne sono 14, nel Regno Unito 9, in India 4, e così via.

Rappresentano un rischio per il genere umano? Diciamo che questa è sempre stata una discussione etica, anche negli ambiti accademici. Tuttavia, servono per un motivo ben preciso: l’evoluzione di virus sempre più complessi in natura (come nel caso del Sars-coV-2) impone uno studio preventivo su forme virali sconosciute, proprio per essere pronti a combattere le nuove malattie infettive che da anni si sviluppano nei nostri Paesi, magari cercando di prevenire una pandemia globale.

I rischi connessi a questo tipo di strutture ci sono, inutile negarlo. Ma sono rischi che sono condivisi in tutto il mondo, in qualunque Stato ospiti una struttura di questo genere.

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