La Web Tax non decolla: versati al Fisco italiano solamente 233 milioni di euro
Dopo continui rinvii è partita la raccolta della tassa per le "società digitali". Erano previsti, però, introiti superiori ai 700 milioni
29/05/2021 di Enzo Boldi

Era prevista una pioggia di milioni di euro destinati alle casse del Fisco Italiano. Alla fine, però, la quota incassata dall’Erario è meno della metà rispetto alle previsioni iniziali. Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha risposto a una domanda sul risultato della prima raccolta di quella famosa Web Tax, la tassa per le aziende digitali. Si tratta di un provvedimento approvato nel 2019, quando a Palazzo Chigi veleggiava ancora il governo Gentiloni. E le previsioni parlavano di introiti superiori ai 700 milioni di euro. Poi i continui rinvii, fino alla tanto agognata partenza che – però – ha portato a un risultato di gran lunga inferiore alle attese.
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Rispondendo a una domande specifica nel corso del Question Time alla Camera dei deputati, il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha detto: «A oggi sono stati ripartiti versamenti effettuati con modello F24 fino al 17 maggio per un importo di 98 milioni da parte di 49 soggetti, 40 società di capitali e 9 contribuenti non residenti, e sono stati rilevati alla Ragioneria generale dello Stato (Rgs) bonifici effettuati direttamente in Tesoreria per un importo di 135 milioni, complessivamente quindi il gettito dell’imposta sui servizi digitali per il 2020 ammonta a 233 milioni».
Web Tax, il flop dei primi versamenti al Fisco italiano
Soldi che possono sembrare molti, ma sono di gran lunga inferiori alle prospettive. Secondo le previsioni, infatti, il Fisco italiano aveva previsto introiti tra i 750 e i 780 milioni di euro, ma così non è stato. Da dove deriva quel calcolo disatteso? Dal testo della normativa inserita all’interno della legge di Bilancio 2019, redatta e approvata sotto il governo guidato da Gentiloni. Il provvedimento prevede il versamento di una cifra pari al 3% del fatturato che è stato percepito (nel corso dell’anno precedente) dalle aziende digitali (quelle con ricavi superiori o pari a 750 milioni di euro l’anno a livello globale, con almeno 5,5 milioni di ricavi nella fornitura di servizi nel nostro Paese) sul territorio italiano. Per questo motivo le previsioni portavano a pensare a entrate molto più elevate rispetto ai 233 milioni versati nelle casse dell’Erario.
(foto di copertina: da Canva)