Ignazio La Russa e quel 25 aprile per commemorare le vittime da Coronavirus
19/04/2020 di Enzo Boldi
Il calendario offre ben 365 giorni (ogni quattro anni, come quello che stiamo vivendo, c’è anche un giorno in più) per decidere di commemorare le vittime del Coronavirus in Italia. Eppure, con molta sfrontatezza, il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa sfrutta l’imminente festa della Liberazione dal nazi-fascismo – che quest’anno, per motivi evidenti, non vedrà le classiche manifestazioni pubbliche – per fare propaganda attraverso una proposta alquanto controversa. La Russa sul 25 aprile, sostiene che questo giorno debba esser dedicato alla memoria delle vittime da Covid-19.
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«Da quest’anno il 25 aprile diventi, anziché divisivo, giornata di concordia nazionale nella quale ricordare i caduti di tutte le guerre, senza esclusione alcuna – ha detto Ignazio La Russa -. E in questa data si accomuni anche il ricordo di tutte le vittime del Covid-19 che speriamo cessino proprio in aprile. Chi vorrà, sabato prossimo potrà listare a lutto un tricolore e cantare la canzone del Piave».
La Russa sul 25 aprile dedicato alle vittime del Coronavirus
Insomma, un’allergia da parte di Ignazio La Russa alle celebrazioni della Liberazione dal nazi-fascismo in Italia. Perché se l’iniziativa di ricordare le vittime del Coronavirus in Italia è lodevole, indicare la data del 25 aprile è ovviamente un solletico sulle pance dell’elettorato nostalgico. Quella data, infatti, simboleggia da 75 anni una Liberazione politica e sociale nel nostro Paese, al di là di ciclici rigurgiti che la storia insegna.
La Liberazione e le provocazioni
Per omaggiare tutte le vittime del Coronavirus – molte, troppe – ci sono tantissime altre occasioni. Anzi, vista l’emergenza in primo piano, occorrerebbe listare a lutto le bandiere ogni singolo giorno, fino a che non sarà sconfitto questo male. La Russa sul 25 aprile gioca e si diverte, come quasi ogni anno. Ma il calendario per omaggiare le vittime innocenti da Covid-19 sono tante. Smettiamola di solleticare istinti che non vedono l’ora di essere foraggiati.
(foto di copertina: da profilo Twitter di Ignazio La Russa)