Ma Zazzaroni è deontologicamente corretto quando dice a una collega che «è cresciuta anche davanti»?

È successo nel corso della trasmissione andata in onda lunedì sera su Televomero

28/09/2022 di Redazione

Ivan Zazzaroni, zero. Durante la trasmissione Il Bello del Calcio, in onda su Televomero il lunedì sera, il direttore del Corriere dello Sport ha rivolto quello che, all’inizio sembrava un complimento sulla professionalità della collega Claudia Mercurio, e che poi – invece – si è trasformato in un commento sessista. Zazzaroni, alla fine della trasmissione, ha detto: «Ringrazio te che sei cresciuta tantissimo, anche davanti». Giustamente, la giornalista si chiede cosa volesse dire con quella specifica il collega. A quel punto, Zazzaroni, mimando chiaramente il seno, ha aggiunto: «Mamma mia!». Claudia Mercurio, imbarazzata, ha provato a sdrammatizzare. Il video si è diffuso rapidamente sui social network.

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Ivan Zazzaroni e le parole inappropriate nei confronti della collega

Non si capisce perché Zazzaroni, di fronte alla competenza della collega – giornalista pubblicista – abbia dovuto aggiungere una specifica che riguardasse il corpo della donna stessa. Ricordiamo che, recentemente, all’interno del testo unico della deontologia professionale dei giornalisti, è stato introdotto un nuovo articolo –  il 5 bis – che riguarda il comportamento che un giornalista deve tenere nei casi che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale. L’articolo si intitola “Rispetto delle differenze di genere” e nasce, nello specifico, per disciplinare deontologicamente il commento del giornalista rispetto a casi di cronaca che spazino dal femminicidio alle molestie. Di certo, chi ha scritto la carta, mai avrebbe potuto immaginare che il «linguaggio rispettoso, corretto e consapevole» che si chiede di utilizzare al giornalista possa andare anche al di là del commento dei singoli fatti di cronaca e possa riguardare il semplice rapporto tra colleghi.

In ogni caso, l’episodio che si è verificato a Televomero si inserisce in quel filone – che abbiamo più volte analizzato – della scarsa continenza verbale che spesso caratterizza le trasmissioni locali di carattere sportivo: abbiamo raccontato il caso di Greta Beccaglia (e del comportamento del tifoso nei suoi confronti fuori dallo stadio di Empoli), ma anche quello che è successo al collega di Calcio Napoli 24 nei pressi dello stadio Meazza. Bisognerebbe rivedere toni e contenuti che si utilizzano troppo spesso in queste trasmissioni.

 

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