Italexit sì, Italexit no. La Lega dei cachi

16/02/2020 di Enzo Boldi

La canzone di Elio e le Storie tese – La terra dei cachi – metteva in evidenza tutte le contraddizioni italiane che però, alla fine, portavano a un inevitabile senso di unità del Paese. Quel che non sembra accadere all’interno del Partito ‘più amato dagli italiani’ al momento, leggendo gli ultimi sondaggi: all’interno della Lega, infatti, sembrano vivere e convivere due anime con obiettivi e piani differenti per il futuro. C’è chi rassicura lo status quo di un’Italia sempre all’interno dell’Unione Europea – seppur chiedendo un cambiamento delle regole – e chi, invece, minaccia l’Italexit. Il primo è Giancarlo Giorgetti, il secondo è Matteo Salvini.

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La Lega dei cachi. Perché se Giancarlo Giorgetti sembra essere il pacificatore di situazioni infuocate, Matteo Salvini sembra, invece, seguire gli hashtag di tendenza sui social per lanciare ‘minacce’ o rimodulare i suoi piani comunicativi per una campagna elettorale infinita. Ed ecco che nella giornata di sabato, in un appuntamento video-social sulla propria pagina Facebook, è stato proprio il segretario del Carroccio a parlare apertamente di Italexit.

Italexit, l’eterno balletto interno alla Lega

«Se l’Europa cambia o non ha più senso di esistere. Gli inglesi hanno dato dimostrazione che volere è potere – ha detto Matteo Salvini in diretta video-social da Parco Sempione (Milano) -. O si sta dentro cambiando le regole di questa Europa, oppure come mi ha detto un pescatore che ho incontrato a Bagnara, in Calabria, ragazzi allora facciamo gli inglesi». Insomma, il tormentone Italexit non resta nel cassetto come quando, a giorni alterni, viene ritirato fuori dall’altro leghista Claudio Borghi.

 

Giorgetti e Salvini contro

Perché se parla il segretario di partito, anche le parole del suo braccio destro non hanno molto più valore. E nei giorni scorsi era stato Giancarlo Giorgetti a smentire l’idea politica del Carroccio di dire addio alla moneta unica e all’Unione Europea. Parole che sembravano mettere la parola fine su questo balletto infinito che va avanti da anni all’interno della Lega. La tarantella, però, sembra andare avanti. O i piani del Carroccio sono fumosi, o c’è un braccio di ferro al vertice. Oppure si prende in giro l’elettorato.

(foto di copertina: da Facebook + Wikipedia)

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