Biden intende etichettare tutti i prodotti IoT americani per questioni di sicurezza nazionale
Una sorta di censimento per cercare di capire quali saranno le prospettive di sviluppo del settore e quali, soprattutto, i rischi connessi ai vari dispositivi
20/10/2022 di Redazione
L’Internet delle cose, o IoT, è da sempre un punto interrogativo per tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza informatica. La pervasività di oggetti perennemente connessi a internet, che sono quindi potenzialmente esposti a minacce e intrusioni, ha imposto una sorta di ragionamento e di riflessione complessiva rispetto alla protezione di tutti i device connessi a internet. E questo problema se lo sta ponendo anche l’amministrazione americana di Joe Biden che – riporta Tech Crunch – starebbe significativamente pensando, entro il 2023, di etichettare tutti i dispositivi IoT, in modo tale da poter costruire una sorta di rete di protezione rispetto a eventuali minacce informatiche derivanti soprattutto da malware.
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IoT e amministrazione Usa, l’ipotesi di etichettare i dispositivi contro le minacce informatiche
L’obiettivo dell’amministrazione Biden sarebbe quello di prendere come esempio un censimento che si è proposto di migliorare l’esperienza degli americani con l’efficienza energetica, denominato Energy Star, per effettuare lo stesso controllo sui dispositivi di intelligenza artificiale. Questa intenzione di etichettare i device di IoT sul territorio americano è stata presentata dal funzionario informatico della Casa Bianca Anne Neuberger, dalla presidente della FCC (la Federal Communication Commission) Jessica Rosenworcel, il direttore informatico nazionale Chris Inglis e il senatore Angus King, insieme ai leader di Google, Amazon, Samsung, Sony e altri brand del settore.
In questo modo, grazie alle etichette che verranno distribuite sui dispositivi, i cittadini americani saranno in grado di capire quali strumenti avranno una maggiore protezione e una maggiore tutela rispetto all’accesso esterno a dati personali o a reti informatiche. Gran parte dei dispositivi, infatti, è troppo esposta a intrusioni informatiche: si va dall’accesso ai dati personali degli utenti, fino alla violazione di intere infrastrutture. Per evitare che la tecnologia più avanzata sia anche la porta d’accesso per rischi mai sperimentati prima dagli utenti, l’amministrazione americana prova a metterci una pezza. E prova a mettere una sorta di argine rispetto a un fenomeno che sembra ormai, in verità, piuttosto irreversibile.