Anche Meta utilizzerà l’AI generativa su WhatsApp e Messenger

Nonostante ci siano molte perplessità in Europa (in attesa dell'approvazione finale dell'AI Act), Zuckerberg sembra voler tirare dritto

12/05/2023 di Redazione Giornalettismo

Un piano in controtendenza rispetto a Google, nonostante anni fatti di rincorse e sviluppo di strumenti simili per concorrere all’interno dello stesso mercato digitale. Mentre da Mountain View non è arrivato il via libera allo sbarco del chatbot AI Bard – probabilmente in attesa dell’approvazione dell’AI Act per verificare eventuali violazioni in corsa del regolamento europeo -, a Menlo Park sembra che non ci si voglia fermare. Non è un caso, dunque, che Mark Zuckerberg abbia assegnato a un team di specialisti il compito di sviluppare e integrare una intelligenza artificiale generativa (proprietaria) all’interno di WhatsApp e Messenger, i due prodotti “chat” di Meta.

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Il primo annuncio, in cui non venivano forniti dettagli ed evidenze tangibili, risale al 27 febbraio scorso. Direttamente dalla bacheca Facebook di Mark Zuckerberg.

«Stiamo creando un nuovo gruppo di prodotti di alto livello in Meta, incentrati sull’intelligenza artificiale generativa, per dare un impulso al nostro lavoro in quest’area. Inizieremo riunendo molti dei team che lavorano sull’AI generativa in tutta l’azienda in un unico gruppo che si occuperà di creare esperienze piacevoli con questa tecnologia in tutti i nostri prodotti. A breve termine, ci concentreremo sulla creazione di strumenti creativi ed espressivi. A lungo termine, ci concentreremo sullo sviluppo di personaggi di IA che possano aiutare le persone in vari modi. Stiamo esplorando esperienze con il testo (come la chat di WhatsApp e Messenger), con le immagini (come i filtri creativi di Instagram e i formati pubblicitari), con i video e le esperienze multimodali. Abbiamo molto lavoro di base da fare prima di arrivare alle esperienze davvero futuristiche, ma sono entusiasta di tutte le novità che costruiremo lungo il percorso».

Intelligenza Artificiale su Whatsapp, il piano di Meta

Nel corso dei mesi, lo sviluppo di alcuni progetti open source è proseguito. Si tratta, per lo più, di strumenti che generano immagini. Perché per tutto quel che concerne l’approdo e l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale su WhatsApp e Messenger si sa ben poco. Il Guardian, infatti, ribadisce solo un concetto: a Menlo Park si sta studiando come integrare l’AI generativa all’interno delle app di messaggistica istantanea di proprietà di Meta. In attesa di conoscere i reali piani di Mark Zuckerberg e del suo team, l’azienda prosegue nel suo lavoro. Accantonato solo dialetticamente il Metaverso e la realtà virtuale (i lavori proseguono, ma non sotto la luce dei riflettori), ecco che l’AI sale in auge nelle dinamiche commerciali di Meta.

L’AI nella pubblicità su Meta

Proprio oggi, Menlo Park ha diramato un comunicato stampa in cui spiega come i modelli di intelligenza artificiale siano stati lanciati proprio in quella direzione. Parliamo, innanzitutto, di AI Sanbox che – come si legge nella nota – «sarà fondamentale per testare le versioni demo di nuovi strumenti e funzionalità, incluse le soluzioni pubblicitarie basate sull’intelligenza artificiale generativa». In che modo? Seguendo questi tre punti:

  • Variazione di testo: soluzione in grado di offrire più versioni alternative di un testo per evidenziare gli aspetti salienti del copy pubblicitario, offre agli inserzionisti la possibilità di sperimentare messaggi personalizzati per ogni target.
  • Generazione di sfondi: soluzione per creare sfondi partendo da input testuali che consente agli inserzionisti di testare diverse immagini in modo più rapido, diversificando gli asset creativi.
  • Ridimensionamento delle immagini: questa funzione adatta gli asset creativi ai diversi formati – come Storie e Reels – consente agli inserzionisti di risparmiare il tempo e le risorse impiegate per riadattare gli asset creativi.

Oltre ad AI Sandbox, Menlo Park ha annunciato anche il lancio di Meta Advantage: un portafoglio di strumenti pubblicitari automatizzati che sfruttano l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico. Dunque, la prima integrazione tra Meta e l’AI riguarda la pubblicità. In attesa di WhatsApp e Messenger.

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