Fratelli d’Italia è il partito che ha speso di più per i post sponsorizzati su Facebook
La pagina ha investito oltre 160mila euro nelle inserzioni nell'ultimo mese
03/06/2024 di Enzo Boldi
Quasi tutti, a eccezione di uno, i partiti che si sono candidati nelle varie Circoscrizioni in cui è suddivisa l’Italia alle elezioni Europee 2024 hanno investito un discreto quantitativo economico per le inserzioni politiche su Facebook. Le strategie sono state molto diversificate: chi ha speso poco cercando di “colpire” un target geografico e anagrafico ben definito e chi, invece, ha fatto il classico “all in” dando vita a una serie di cospicui investimenti per sponsorizzare i propri post. E se da un lato c’è la pagina di Giorgia Meloni che non ha speso (direttamente) neanche un euro, dall’altra c’è il suo partito – Fratelli d’Italia – che è al vertice della “classifica” di chi ha optato per una campagna elettorale social molto costosa.
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I dati che andremo ad analizzare sono stati raccolti da Elikona Analytics (qui la nota metodologica) e si basano sulle API della libreria inserzioni di Meta. Questo strumento ci permette non solo di avere un quadro generale delle spese dei partiti italiani in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno, ma di comprendere a fondo quanti di questi investimenti siano andati realmente a buon fine in termini di audience raggiunta.
Inserzioni politiche su Facebook, chi ha speso di più
Come detto, Fratelli d’Italia è stato il partito che non ha badato a spese (davanti a Stati Uniti d’Europa). Investimenti spalmati su 90 inserzioni (la maggior parte con un target “Italia”, con poche eccezioni anagrafiche e solo alcune specifiche regionali) per un costo totale che – a partire dal 7 maggio, a un mese dalle elezioni Europee – va dai 160mila ai 201mila euro. Una cifra importante versata nelle casse di Meta per cercare di raggiungere un’audience sempre più vasta, andandosi a sommare a quel “traffico organico” derivante dall’engagement dei post non sponsorizzati.
Ma la scelta strategica di Fratelli d’Italia sta pagando? Non parliamo a livello elettorale, ma di equilibrio tra spese effettuate su Facebook e reale ritorno in termini di visibilità. E la risposta a questa domanda è piuttosto negativa. Quando ha acquistato le 90 inserzioni, infatti, Meta “prometteva” di raggiungere un numero di impressions minime totali pari almeno a 37.910.000. A questo dato si aggiunge anche quella che doveva essere l’audience media minima: 52.500.090. I numeri reali sono molto distanti da tutto ciò. Il parametro per analizzarli è la cosiddetta reach europea, ovvero la stima della quantità di utenti (residenti nello spazio UE) che hanno visualizzato quel contenuto, anche senza interagire con esso. E, come detto, il risultato è piuttosto deludente: 25.354.174.