I risultati dell’indagine sierologica: 1,4 milioni hanno sviluppato gli anticorpi, 6 volte più dei casi registrati

Sono oltre 1,4 milioni gli italiani che hanno gli anticorpi al coronavirus. Si tratta di un numero dei volte superiore a quello dei casi registrati. Questo il primo risultato dell’indagine sierologica condotta nel nostro paese su 64.600 persone e illustrati da Istat e ministero della Salute. Tra le categorie più colpite dal coronavirus ci sono gli operatori della Sanità e i ristoratori.

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Oltre 1,4 milioni di italiani hanno gli anticorpi per il Covid

Le persone entrate in contatto con il coronavirus sono sei volte di più rispetto ai casi totali registrati ufficialmente durante la pandemia. L’indagine sierologica, che ha analizzato il sangue di un campione di 64.660 individui, ha fatto risultare un numero totale di 1 milione e 482 mila persone pari al 2,5% della popolazione residente in famiglia. L’obiettivo sarebbe stato quello di analizzare 150 mila soggetti – come confermato sin dall’inizio – ma a causa della situazione di emergenza ci si è fermati a poco meno di 65 mila individui. Le tecniche di ricerca hanno permesso di produrre stime coerenti sia relativamente ai dati di contagio sia relativamente alla mortalità del coronaviurs.

Differenze tra territori, generi e età

Dalla ricerca è emerso che – come si è sempre notato – ci sono delle forti differenze territoriali. La Lombardia ha il dato massimo in termini di sieroprevalenza, ovvero il 7,5% della popolazione. Questo valore è di sette volte maggiore a quello rilevato nelle regioni dove l’incidenza del Covid è stata più bassa, in particolar modo quelle del Sud. Parlando invece della distinzione tra uomini e donne nell’essere contagiati, «non emergono differenze significative» né qui né in altri paesi. Parlando di età, il dato di sieroprevalenza più basso è stato registrato nelle fasce 0 a 5 anni (1,3%) e ultra 85enni (1,8%). Tra chi ha sviluppato gli anticorpi il 27,3% non ha sviluppato sintomi

(Immagine copertina da Pixabay)

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