Come sta andando il rapporto di fiducia tra influencer e utenti/consumatori?

Anche dopo il "caso Ferragni", i numeri si confermano molto elevati

13/02/2024 di Enzo Boldi

Quel che è successo nel caso Ferragni-Balocco è stato lo spartiacque nella storia (recente) sul rapporto tra gli influencer e gli utenti/consumatori. I paradossi delle comunicazioni “sbagliate” hanno messo in luce una serie di criticità dell’influencer marketing, non come dottrina ma come affidabilità. Si può pensare che questa vicenda abbia avuto enormi riflessi sull’atteggiamento degli utenti nei confronti dei content creator che guadagnano attraverso pubblicità e contenuti sponsorizzati. Ma le cose stanno andando realmente così?

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Secondo un sondaggio BVA Doxa-Flu, con le interviste condotte tra il 18 e il 24 gennaio, questo rapporto di fiducia tra influencer e utenti è rimasto ben saldo, nonostante il caso Ferragni. Si tratta, ovviamente, di un campione statistico: mille persone (tutte hanno profili Instagram e il 94% di loro vi accede quotidianamente) tra i 18 e i 54 anni. La maggior parte di loro segue influencer di spicco (ovvero coloro i quali hanno almeno 100mila follower). Dunque, si tratta di uno spaccato coerente con la società italiana del giorno d’oggi.

Influencer e utenti, qual è il rapporto di fiducia

Se il campione è ben definito, anche le indicazioni sul rapporto di fiducia lo sono. Nonostante i possibili effetti sulla credibilità del settore dopo la vicenda di cui tutti hanno parlato, l’88% degli intervistati ha dichiarato di fidarsi degli influencer che sceglie di seguire sulle varie piattaforme social. Nello specifico, il 21% di loro segue solamente content creator di cui si fida, mentre il 67% sostiene di avere un senso critico in grado di permettergli di comprendere i messaggi affidabili da quelli che non lo sono. Solamente il 12% del campione sostiene di non fidarsi mai dei “suggerimenti” degli influencer.

E se il 77% dei mille intervistati dice di saper distinguere un contenuto sponsorizzato (o pubblicitario), il 62% apprezza la presenza di questa tipologia di contenuti sulle piattaforme (in particolare Instagram) perché li ritiene “un modo per conoscere di più sui prodotti o conoscere prodotti nuovi. Tutto ciò si traduce anche nei comportamenti dell’utente che si trasforma in consumatore: il 66% dice di aver acquistato almeno una volta un qualcosa visto sui social network (nel 2022 questo dato era al 68%)

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