L’errore umano e «l’evento anomalo risolto» segnalato prima dell’incidente del Frecciarossa

07/02/2020 di Enzo Boldi

Le indagini della Polfer e della Procura si stanno indirizzando verso l’errore umano. Sarebbe stato, infatti, un deviatoio posto in una posizione sbagliata a provocare l’incidente Frecciarossa avvenuto all’alba di giovedì 6 febbraio all’altezza di Ospedaletto Lodigiano. Il deragliamento del treno ad alta velocità di Trenitalia, dunque, sarebbe stato provocato dall’errore di uno dei tecnici che, poco prima, aveva effettuato un lavoro di ripristino e manutenzione di quel tratto di binari che affiancano l’alta velocità a quelli di servizio.

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Il bilancio dei feriti rimane fermo a quota 31, così come quello dei due morti: i macchinisti Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo. E proprio le due vittime avevano ricevuto, poco prima dell’incidente Frecciarossa, un fonongamma che parlava di un evento anomalo su quella tratta che, però, era stato risolto. E il treno era partito dalla stazione di Milano Centrale, per poi far tappa a quella di Rogoredo prima di cominciare la propria corsa ad alta velocità in direzione Salerno.

Incidente Frecciarossa: l’errore umano

Ma quel problema risolto, come sembra emergere dalle indagini della Polfer, in realtà non lo era. Il deviatoio (o lo scambio) all’altezza di Ospedaletto Lodigiano (in provincia di Lodi) sarebbe rimasto in posizione aperta, collegando i binari dell’alta velocità a quelli di servizio. Affrontare quello scambio ad alta velocità (si parla di 382 km/h) ha poi contribuito al deragliamento del treno Frecciarossa.

I due morti e i 31 feriti

I due macchinisti, da quanto trapela, andavano spediti – come sempre – proprio per aver ricevuto quel fonogramma che segnalava un’anomalia sui binari che, però, era stata risolta. Ora le indagini chiariranno se la direzione verso cui si stanno spostando gli inquirenti è corretta: l’errore umano potrebbe esser costato la vita a due persone e il ferimento di altre 31.

(foto di copertina: da profilo Twitter dei Vigili del Fuoco)

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