In un’inchiesta rivelatoria, il Financial Times racconta il business multimilionario della ‘ndrangheta negli ospedali calabresi
10/07/2020 di Marta Colombo
In una lunga inchiesta pubblicata il 9 luglio, il Financial Times esplora le attività poco note della ‘ndrangheta negli ospedali del sud Italia, rivelando un apparato criminale tra i più sofisticati, pericolosi e redditizi dell’occidente.
Secondo le indagini del quotidiano britannico, il ricavato dal controllo criminale degli ospedali calabresi viene riciclato nei più importanti centri finanziari d’Europa – da Milano a Londra – mascherato da manovre di alta finanza tipiche delle grandi banche d’investimento e dei fondi speculativi. La sofferenza di pazienti, famiglie e comunità locali equivale a obbligazioni del valore di centinaia di milioni di euro vendute in tutto il mondo, per esempio a banche d’investimento italiane e fondi pensionistici sudcoreani.
La mafia calabrese, continua l’articolo, è passata dall’essere un ente locale, “deriso, e poco conosciuto in tutto il mondo” ad essere un’impresa di criminalità organizzata tra le più influenti e diversificate al mondo.
L’ascesa della ‘ndrangheta da organizzazione calabrese alle vette del crimine organizzato in Europa
Secondo il lungo articolo, negli ultimi due decenni, la ’ndrangheta, il cui nome è ancora poco conosciuto fuori dall’Italia, si sia espansa ben oltre la Calabria. Ad oggi, tra le altre cose, il clan controlla gran parte dell’importazione di cocaina e il contrabbando di armi in Europa. Secondo il Financial Times, inoltre, che cita studi internazionali, i diversi gruppi autonomi associati all ’Ndrangheta costituiscono uno dei business più redditizi d’Italia, con un guadagno stimato di circa 44 miliardi di euro, cioè più di tutti i cartelli di droga messicani messi insieme.
L’inchiesta racconta di come la ‘ndrangheta abbia visto nella sanità italiana un’opportunità d’oro per controllare il territorio locale e aumentare i suoi profitti esorbitanti. Tramite la corruzione delle istituzioni locali, i criminali organizzati sono stati in grado di creare dei veri e propri monopoli in settori sanitari come il trasporto di sangue e pazienti, servizi funebri e lo smaltimento di cadaveri.
Il problema principale, continua l’articolo, è che tutti questi servizi sono pagati dalle tasse dei cittadini e versate al governo ma amministrati regionalmente.
Uno degli esempi più eclatanti citati, è la storia dell’ospedale di Lamezia Terme, dove il personale medico è addirittura obbligato ad aspettare gli uomini della ‘ndrangheta per aprire certe stanze nelle corse e dove i clan mafiosi sono in competizione per accaparrarsi i pazienti in fin di vita.
Dall’origine della mafia in Calabria alle vette del crimine organizzato, l’articolo, inoltre, passa in rassegna decenni di storia della ‘ndrangheta nella regione, elogiando le forme di resistenza locali, spesso non supportate dallo stato.
(Immagine di copertina: Illustrazione del Financial Times di Sergiy Maidukov)