L’ipotesi dei vecchi impianti di aerazione per la diffusione del virus
21/03/2020 di Redazione
L’anomala diffusione del coronavirus in Lombardia, e soprattutto nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Milano, sta portando a formulare le ipotesi più varie per poter dare una spiegazione a un fenomeno che, al momento, sembra sfuggire agli studi. Perché, ad esempio, pur essendo cronologicamente coevi, i contagi si sono ridotti e quasi azzerati in Veneto, mentre nelle zone rosse della Lombardia la situazione resta la stessa da giorni? Tra le tante ipotesi formulate, oggi emerge la possibilità di una correlazione con impianti aerazione vecchi.
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Impianti aerazione vecchi, l’ipotesi di Ilaria Capua per il contagio
A formularla è la virologa dell’Università della Florida ed ex parlamentare Ilaria Capua, che ne ha parlato con Repubblica. Nei giorni precedenti si era parlato anche della possibilità dell’inquinamento come causa della diffusione nella Pianura Padana, ma al momento non ci sono evidenze scientifiche che possano provarlo. Ma l’anomalia c’è e, per questo motivo, Ilaria Capua richiama un precedente storico sugli impianti aerazione.
«Nelle zone dove il contagio continua a essere anomalo – ha rivelato Ilaria Capua – c’è un elemento comune: quello del contagio diffuso proprio negli ospedali. A questo proposito, possiamo richiamare quanto successo con la Sars: aveva cominciato a circolare in un vecchio impianto di aerazione a Hong Kong. Dobbiamo capire se è successa la stessa cosa in Lombardia, con l’effetto che il virus, entrato in circolo negli impianti di aerazione, abbia contagiato le persone più deboli e si sia diffuso da questi ad altri soggetti».
Insomma, una ipotesi come questa ci fa capire quanti e quali possano essere i fattori che hanno contribuito alla diffusione del virus. E non lasciano di certo ben sperare per il futuro.