Di Maio ammette che fu un errore chiedere l’impeachment per Mattarella

21/04/2020 di Redazione

Era il 27 maggio 2018 quando Luigi Di Maio, dopo il rifiuto del presidente della Repubblica di avallare la scelta di Paolo Savona come ministro dell’Economia del governo giallo-verde, aveva chiesto a gran voce l’impeachment di Mattarella. Oggi, a distanza di quasi due anni da quanto accaduto in quella frenetica serata in cui anche l’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte sembrava aver deposto le armi, è arrivata un’ammissione di colpevolezza da parte del ministro degli Esteri.

LEGGI ANCHE > Dall’impeachment a ‘ci pensa Mattarella’, la conversione di Luigi Di Maio e del M5S

Impeachment di Mattarella, Luigi Di Maio si dice pentito

«Nella vita delle persone da grandi errori nascono grandi opportunità – ha affermato Luigi Di Maio nel corso della trasmissione L’Aria che tira -. Da quell’episodio ho rafforzato il mio senso di responsabilità istituzionale e ho imparato a credere sempre di più nel ruolo di Mattarella. La sua credibilità internazionale è stata fondamentale nella crisi del picco dei contagi e in questa fase di negoziati in Europa».

Insomma, si torna indietro. Quella pagina della politica italiana non si limitò, purtroppo, alla resa dei conti istituzionale, ma fomentò una serie di messaggi d’odio sui social network nei confronti della prima carica dello Stato, messaggi che, in alcuni casi, si sono trasformati anche in procedimenti giudiziari per vilipendio nei confronti del Capo dello Stato. Oggi, dagli studi di La7, Luigi Di Maio prova a fare mea culpa per quanto accaduto due anni fa.

Myrta Merlino aveva chiesto conto della sua posizione sul presidente della Repubblica, dopo che in una lunga intervista ad Al-Jazeera il ministro degli Esteri aveva speso parole di elogio molto sentite per Sergio Mattarella, auspicando anche una sua rielezione, nel caso in cui il presidente della Repubblica desse la sua disponibilità a un secondo mandato, come fatto dal presidente emerito Giorgio Napolitano.

Share this article