Cosa ha detto davvero Ilaria Capua sull’immunità di gregge

Problemi legati a chi fa i titoli, ma anche a chi si ferma solo a quelli

27/10/2020 di Redazione

Dopo l’intervista del Corriere della Sera di questa mattina a Ilaria Capua su immunità di gregge, occorre precisare alcune cose che non sono molto chiare per due ordini di motivi. Il primo: molto spesso la sintesi giornalistica (e la strategia di condivisione sui social network) richiede una titolazione dell’articolo molto esemplificativa, che possa riassumere grossolanamente il pensiero dell’intervistato (inserendo, però, le virgolette come se fosse una sua dichiarazione). Il secondo: l’utente molto spesso si ferma solo al titolo, sia perché l’articolo è a pagamento, sia perché pensa che – una volta letto il titolo – possa essere in grado di commentare lo stesso.

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Ilaria Capua su immunità di gregge, le parole della virologa dell’università della Florida

Ma cosa ha detto, dunque, Ilaria Capua su immunità di gregge? La virologa dell’Università della Florida ha prima fatto il punto sul vaccino, affermando la sua necessità assoluta. Ma ha anche evidenziato come il vaccino – anche se le prime dosi dovessero arrivare entro la fine di quest’anno – potrebbe non essere la soluzione nell’immediato. E sappiamo che, nell’immediato, il numero dei contagi giornalieri sta galoppando in tutto il mondo, negli Stati Uniti così come in Europa.

Inoltre, Ilaria Capua sottolinea come passerà altro tempo prima di capire se i vaccini che sono allo studio saranno realmente efficaci in una dose singola o se serviranno più dosi dello stesso vaccino per poter combattere la malattia. In ogni caso, le prime dosi serviranno per gli operatori sanitari, per gli addetti alla mobilità e per le persone fragili, quelle più esposte agli effetti nefasti del Sars-Cov-2. 

Ilaria Capua su immunità di gregge, il passaggio dell’intervista al Corriere

Nel frattempo, dunque, che fare? Ed ecco la parte sull’immunità di gregge: «Bisogna far girare il virus lentamente – si legge sul Corriere – perché se gira troppo velocemente, invece dell’immunità di gregge avremo le pecore morte. Bisogna stare lontani e distanziarsi e mantenere sotto soglia la circolazione virale e immunizzarsi pian piano. Poi arriverà il vaccino».

Insomma, la soluzione dell’immunità di gregge non è alternativa al vaccino, ma sarebbe sostanzialmente importante abbassare la circolazione del virus in questa prima fase, quando – ufficialmente – ancora non abbiamo un vaccino e quando lo stesso vaccino verrà distribuito in quantità limitate prima alle persone a rischio.

L’abbassamento della soglia di circolazione del virus e il vaccino faranno sì che la pandemia si possa endemizzare. Fino a diventare, secondo l’augurio di Ilaria Capua, la nuova forma del raffreddore. Ma soltanto in un futuro non certo prossimo.

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