Il fattore “Google Play Billing” nella vittoria di Epic Games

Tra gli elementi contestati dalla giuria c'è anche la pratica - considerata monopolistica - dell'obbligo di passaggio (per gli sviluppatori) a un sistema di pagamento e fatturazione collegato al Play Store

13/12/2023 di Enzo Boldi

Tra i tanti dettagli e le contestazioni mosse nella causa di Epic Games contro Google, c’è un aspetto che ha determinato fondamentalmente l’intero impianto accusatorio di monopolio da parte dell’azienda di Mountain View: quel sistema che obbliga gli sviluppatori che vogliono rendere utilizzabile una propria app sui dispositivi Android. Parliamo del sistema Google Play Billing, al centro delle accuse confermate dalla giuria. Questo strumento non è altro che un servizio di pagamento e fatturazione all’interno del Play Store. Di fatto, tutti quegli utenti che vogliono acquistare prodotti relativi a una determinata app, possono pagare transitando per quel sistema. E ogni sviluppatore deve rendere fruibile questo sistema, non potendo – dunque – inserire nelle proprie app strumenti di pagamento esterni all’ecosistema Google.

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Proprio da questo dettaglio è partita la causa mossa, nell’agosto del 2020, dagli sviluppatori di Fortnite nei confronti dell’azienda di Mountain View. Infatti, l’app del gioco più famoso del mondo aveva introdotto un sistema alternativo: chiunque volesse acquistare degli oggetti relativi al gioco, poteva non passare dal sistema Google Play Billing. Per questo e altri motivi, Google (ma anche Apple, per dinamiche differenti, ma parellele) decisero di “cacciare” il gioco dai propri store digitali. E da quel momento, l’inizio delle ostilità in termini di Antitrust.

Google Play Billing e il verdetto nel caso Epic Games

E proprio la questione del Google Play Billing è stata considerata dalla giuria come uno dei fattori determinanti nel verdetto in favore di Epic Games, come si legge nel documento ufficiale del tribunale.

Ma di cosa stiamo parlando? Partiamo da una spiegazione su questo strumento/sistema strettamente collegato al funzionamento del Play Store. Google Play Billing è un sistema di pagamento che consente agli sviluppatori di app per Android di vendere i propri contenuti e servizi (non solo app, ma anche componenti aggiuntive relative a un’app) agli utenti. Per utilizzarlo, gli sviluppatori devono necessariamente avere un account Google Play Developer e un profilo di fatturazione. Dunque, i pagamenti possono avvenire esclusivamente utilizzando questo sistema.

Il principio della causa

Questo, dunque, il principio della causa, con Epic Games che ha accusato Google di abuso di posizione dominante, sostenendo che il collegamento tra Google Play e Google Play Billing impedirebbe agli sviluppatori di app di competere, sottostando – di fatto – a un monopolio. E la giuria ha stabilito – in sintesi – che queso strumento di fatturazione e pagamento è illegale (ai sensi dell’Antitrust – in quando impedisce agli sviluppatori di app (per Android) di utilizzare altri sistemi di pagamento, esterni all’ecosistema Google. Ed è qui che si configura l’abuso di posizione dominante e di monopolio.

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