Il costo per la collettività
05/01/2012 di Carlo Cipiciani
Dal primo marzo in Lombardia i cittadini conosceranno per ogni esame, visita medica e ricovero quanto il servizio sanitario spende per curarli: ci sarà l’obbligo di scriverlo sul referto o lettera di dimissioni. Renato, malato d’appendicite, saprà che la sua operazione è costata quasi 1.700 euro. Lucia, colpita da polmonite scoprirà che il suo ricovero è costato 3.300 euro.
Giovanni, che ha subito un bypass coronarico sarà informato che per sistemarlo sono serviti 22.380 euro. Rita, saprà che la sua Tac è costata 500 euro, e sarà sollevata di averne pagati “appena” 66 di Ticket. Si pensa così di informare e responsabilizzare cittadini e medici sul costo effettivo delle prestazioni, evitando esami o terapie non necessarie, o se non altro prevenendo lamentele per i ticket troppo alti.
Un’idea interessante, da estendere a tutti i settori della vita. Ad esempio, indicare nel suo stipendio il costo di un manager incompetente, nella scheda professionale il costo di un medico o un avvocato scadente, in fondo ai suoi articoli il costo di un giornalista mentecatto, sulla porta dello studio o del negozio il costo di un evasore incallito.
La domanda è: dove segnalare il costo per la collettività di un politico incapace? Si accettano suggerimenti.