Il caso William Shakespeare (che non è stato “il primo vaccinato contro il Covid”) e i giornali italiani

Ancora una volta i media italiani riescono a dar fiato alle trombe dei complottisti. La morte dell'81enne - malato da anni - che per primo si sottopose all'iniezione, in realtà non è stato il "primo vaccinato"contro il Covid-19. E il suo decesso non ha nulla a che vedere con il vaccino

26/05/2021 di Enzo Boldi

Aveva un nome nobile e facilmente riconoscibile. Tutto ciò ha reso la sua storia recente un punto di riferimento per la campagna vaccinale italiana. Parliamo di William Shakespeare, cittadino britannico deceduto nella giornata di ieri all’età di 81 anni. Come spesso capita, i media italiani hanno raccontato in modo approssimativo la sua storia, mancando completamente sia i riferimenti temporali che quelli fattivi. Il tutto non ha fatto altro che creare – come già accaduto in passato (anche nel più recente) – e acuire la fenomenologia dei complotti sui social.

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Molti quotidiani e siti di informazione (quasi tutti), hanno giocato nei titoli parlando della “morte del primo uomo al mondo ad aver ricevuto il vaccino anti-Covid“. In effetti, il compianto William Shakespeare ha ricevuto la sua prima dose di Pfizer-BioNTech all’inizio del mese di dicembre dello scorso anno, quando si è aperta la campagna vaccinale in Gran Bretagna. Ma solo chi si ferma alle apparenze e cede al clamore mediatico crede che questo signore di 81 anni sia stato il primo al mondo a ricevere il vaccino.

William Shakespeare, la storia del “primo vaccinato” morto nel Regno Unito

Perché, come riporta puntualmente Butac, parlare di William Shakespeare come primo vaccinato al mondo serve solo come abboccamento per gli eventuali lettori (e per dare fiato ai tromboni dei complottisti). L’81enne britannico, infatti, ha ricevuto la prima dose di Pfizer-BioNtech lo scorso 8 dicembre. Certamente è stato il primo ad aderire alla campagna di immunizzazione, ma proprio per questo non può esser stato “il primo a ricevere il vaccino anti-Covid”. E la spiegazione è molto semplice: prima di lui, infatti, hanno ricevuto il prodotto contro il Sars-CoV-2 oltre 40mila persone. Il vaccino, infatti, era stato sperimentato e – come spiegava una nota dell’ARS Toscana del 10 dicembre scorso – all’epoca erano stati coinvolti 43.500 persone per la fase-3. Insomma, prima dell’omonimo più famoso delle ultime 24 ore, migliaia di cittadini di tutto il mondo si erano sottoposti all’iniezione con lo stesso prodotto.

Ovviamente non c’è correlazione con il vaccino

Occorre sottolineare, perché repetita iuvant, come la notizia del suo decesso non sia in alcun modo correlata con l’inoculazione del prodotto anti-Covid prodotto da Pfizer-BioNTech. Ma sui social, anche questa teoria cospirazionista (come accaduto per altri casi) ha preso piede dopo la notizia della morte di sir William Shakespeare. L’uomo, come hanno riferito fonti mediche, è deceduto a 81 anni a causa di una patologia pregressa. Una malattia contro cui stava combattendo da tempo. Da prima del Covid, da prima della pandemia.

(foto: da Daily Mail)

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