Ikea nega l’ingresso a un bambino disabile perché senza mascherina

Manuela Cirvilleri, insieme al marito e al figlio di sette anni, affetto da una grave malattia, voleva entrare all’interno di Ikea, a Catania, ma non le è stato consentito l’accesso perché il bambino non indossava la mascherina. Il caso suscita scalpore, perché la legge prevede che i bambini al di sotto di 6 anni o a quelli con disabilità non compatibili con l’uso della mascherina sia consentito non utilizzarla.

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La mamma ha denunciato l’accaduto sul proprio profilo Facebook, salvo poi scoprire – appena 8 minuti dopo la pubblicazione del post – che il suo profilo era stato bloccato. Il giorno seguente le è arrivata un’e-mail di scuse da parte di Ikea, che ha comunque tenuto a precisare la sua totale estraneità relativa all’oscuramento.

«Questa storia deve essere raccontata affinché non accada più niente del genere», si legge su Repubblica.it. «lo trovo davvero ingiusto. Premetto che Ikea per me è un posto in cui mi rilasso, per questo assieme a mio marito Piero abbiamo deciso di fare questa passeggiata con nostro figlio. Sabato scorso arriviamo all’ingresso, ci misurano la temperatura, poi ci bloccano. Nostro figlio è seduto su un passeggino posturale, porta una bandana al collo perché soffre di scialorrea e quindi sbava, tengo a precisare i dettagli perché chi ci ha fermato indugiava molto con lo sguardo sul bambino, abbiamo capito che hanno fatto caso a questo dettagli. Quando scende un dirigente si avvicina a noi, rammaricato, e ci dice che non possiamo entrare perché il bambino non ha la mascherina, io rispondo che la legge lo consente ma non vuole sentire ragioni, così ce ne andiamo e io li informo che avrei fatto una diretta sulla mia pagina Facebook dove denunciavo l’accaduto». Otto minuti dopo, arriva il blocco del profilo: «Facebook mi scrive “attenzione abbiamo bloccato il profilo per tutelare i tuoi dati in quanto ci risulta  errata la tua data di nascita”, ma non era vero. Rimando i documenti in modo da riattivare il profilo subito ma ad oggi è ancora oscurato, così faccio un’altra diretta stavolta su Instagram dove denuncio anche quest’altra cosa», ha concluso la donna.

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/DIPENDENTI IKEA CATANIA]

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