Helena Bonham Carter: «Quella volta che dissi no ad Harvey Weinstein»
10/10/2018 di Gaia Mellone
Durante un’intervista con il giornale britannico The Guardian per la promozione del suo nuovo film 55 steps, Helena Bonham Carter ha raccontato di aver rischiato conseguenze pesanti per essersi opposta a Harvey Weinstein, il produttore cinematografico accusato di molestie quest’anno. «Ci sono stati dei momenti in cui Harvey mi ha chiesto di fare certe cose, e io ho detto di no. Sapevo che mi stavo muovendo su un filo sottile. Oppormi a lui non è stato affatto facile, sapevo che avrei potuto avere delle grosse perdite per la mia carriera».
Helena Bonham Carter e Harvey Weinstein, «ha fatto il bullo sul set»
L’attrice racconta un episodio in particolare, che prese luogo sul set de “Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet“, film del 2013 diretto da Jean-Pierre Jeunet. In quell’occasione Harvey Weinstein le disse che doveva convincere il regista a cambiare una scena: «C’era una scena in cui il giovanissimo protagonista fa l’autostop. Harvey voleva che la scena rendesse un’idea precisa: che quando il bambino fosse salito sul camion, l’autista dovesse sembrare un molestatore, e questo avrebbe “mandato fuori di testa tutti i bambini d’America”». Una decisione che l’attrice non condivideva: «Gli dissi che non pensavo avesse ragione, e che mai mi sarei permessa di dire a Jean-Pierre Jeunet che ne sapevo più di lui». Un’affronto che Weinstein non aveva tollerato. Dimostrando il carattere aggressivo che più volte è stato citato dalle ragazze che lo accusano di molestie, il produttore le avrebbe risposto con epiteti molto volgari verso il regista, in un modo che l’attrice definisce «rivoltante».
LEGGI ANCHE >L’Accademia degli Oscar: «Dopo il caso Weinstein, adotteremo un codice di condotta»
Helena Bonham Carter e Harvey Weinstein, «non è stato facile, ma non dipendevo da lui»
Avere il coraggio di confrontarsi con lui e con il suo potere non è stata una scelta semplice per Carter: «Ci sono riuscita solo perché si può dire che avevo già una carriera, e quindi non ero dipendente da lui». Dopo aver raccontato al giornalista l’episodio, inevitabilmente l’attrice comincia a parlare della sua opinione sul sul movimento #metoo: «È decisamente una buona cosa che un movimento del genere sia nato. Non è tollerabile nessun tipo di abuso. Penso anche che per onorare al meglio il movimento, bisogna fare molta attenzione alla veridicità di ciò che si dice». A proposito di Weinstein, Carter racconta che «sicuramente era molto intelligente. Ci sono molte ragioni dietro al suo potere. Sapeva esattamente cosa fare per farti ottenere una nomination all’Oscar, entrambe le mie le devo a lui». Da quel potere però, Weinstein ne ha tratto un vantaggio da cui nessuno era esente. «Il modo in cui trattava le persone mi dava assolutamente i brividi» racconta nell’intervista, «non aveva nessun tipo di rispetto per nessuno». Sebbene non abbia mai ricevuto avances o molestie, Helena aveva subito l’aspetto più “bullo” del carattere di Weinstein, ed era a conoscenza delle voci che giravano su di lui. «Sapevo che alcune attrici avevano avuto rapporti sessuali con lui, ma credevo fossero consensuali» continua. Helena Bonham Carter racconta con grande onestà di aver continuato comunque a lavorare con lui, «è business», e si ritiene fortunata di non aver mai subito mai molestie sul set o ripercussioni per aver avuto il coraggio di opporsi a lui.
LEGGI ANCHE >La vecchia lettera di Asia Argento sulle violenze di Harvey Weinstein
(Credit Image: © Ferdaus Shamim via ZUMA Wire)