Rispunta il “birther movement”: “Kamala Harris non è americana”

Il gruppo che già aveva attaccato per anni Obama torna all'attacco con la candidata alla vicepresidenza e Trump promette che verificherà se la Harris ha i titoli per essere candidata

14/08/2020 di Redazione

Neanche una settimana da candidata alla vicepresidenza e Kamala Harris è al centro degli attacchi del birther movement. “Kamala Harris non è americana”, questa la teoria rimbalzata nei media di estrema destra a poche ore dal primo evento ufficiale della senatrice della California con Joe Biden. Una tesi complottista che ha inseguito per anni Barack Obama subito dopo la sua elezione a presidente e che adesso mette nel mirino l’ex Attorney General della California, figlia di un economista nato in Giamaica e di una ricercatrice immigrata dall’India.

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“Harris non è americana”, dopo Obama tocca a Kamala

A scatenare nuovamente i cosiddetti “birtherist” è stato un articolo di John Eastman, professore di legge alla Chapman University e mancato candidato repubblicano, per il quale alla base della presunta incandidabilità di Harris sarebbe il fatto che il padre era giamaicano, la madre indiana e nessuno dei due era cittadino americano quando nel 1964 è nata la piccola Kamala. Una tesi che non ha fondamento visto che la senatrice è nata in California e quindi per la legge americana, che prevede lo ius soli, è cittadina statunitense. Tanto è bastato però al gruppo di estrema destra Judicial Watch per diffondere il pezzo e farlo arrivare alle porte della Casa Bianca, con una delle consulenti legali della campagna di Trump che ha retwittato il pezzo aggiungendo in tv che “Harris dovrebbe una spiegazione al popolo americano”.

Trump non perde l’occasione: “Controllerò se può essere candidata”

Proprio le assurde teorie sul fatto che Obama non fosse nato in America erano state il modo in cui Donald Trump era di fatto entrato nell’arena politica americana. Un attacco che è difficile non ricondurre al colore della pelle dell’ex presidente e al fatto che suo padre era uno studente africano, e che non è terminato neanche quando Obama presentò il suo certificato di nascita originale. E proprio il colore della pelle sembra il tratto in comune tra Obama e Harris e il motivo della nascita di tesi complottistiche che infiammano la destra estrema americana e rilanciano nuovamente il legame stretto tra l’inquilino della Casa Bianca e i il suprematismo bianco, che ha un suo rappresentante nell’amministrazione in Stephen Miller. Non a caso Trump ha subito ripreso le voci su “Harris non è americana” per scagliarsi contro la vice di Joe Biden. “Ho appena sentito che non ha i requisiti” ha detto Trump ai giornalisti definendo l’autore del pezzo “altamente qualificato e molto bravo”. “Pensavo che i democratici avrebbero controllato che tutto fosse a posto prima di sceglierla come candidata alla vice presidenza” ha aggiunto il presidente ribadendo che si tratta di una questione “molto seria” e promettendo ai suoi elettori: “Controllerò”.

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