No, nessun hacker ha violato i server di Moderna e Pfizer e quelli che vedete sono i soliti dati VAERS

Una notizia è comparsa su diversi portali, ma è priva di fondamento

09/01/2022 di Gianmichele Laino

La segnalazione è arrivata dall’account Twitter @informapirata, che è sempre molto attento a questioni del genere. Non c’è stato nessun hackeraggio Moderna e Pfizer, con conseguente fuga di dati su ipotetici effetti collaterali da vaccino. Nel caso in cui ci si dovesse imbattere in un link con questa notizia, bisogna avere contezza di quello che viene scritto all’interno e i collegamenti ipertestuali che vengono utilizzati.

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Hackeraggio Moderna e Pfizer è una bufala, cosa bisogna sapere

Alcuni portali riportavano articoli con titoli simili: «Hacker crackano i server Pfizer e Moderna. Ecco i dati sui vaccini! Ora sono pubblici!». Successivamente, questi titoli sono stati modificati, eliminando i riferimenti all’hackeraggio. Tuttavia, come detto, l’account Twitter @informapirata aveva già screenshottato il precedente titolo e lo aveva diffuso a titolo precauzionale per prevenire la diffusione di una fake news.

Anche nel testo dell’articolo sparisce il riferimento all’hacker, ma comunque si ringrazia chi “si è preso la briga” di raccogliere i dati dei due vaccini esultando perché «Il Grande Risveglio è decollato!!! Inoltra questo link ovunque!!!!». Nell’articolo si parla del codice lotto dei vaccini e degli effetti avversi a esso associato. Tuttavia, come link si fornisce un portale che, a sua volta, utilizza i famosi dati VAERS sulle reazioni avverse per ogni vaccino (non soltanto per quelli contro il coronavirus).

Abbiamo già specificato più volte il ruolo del registro VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System): si tratta di una piattaforma dove è possibile raccogliere le segnalazioni da parte dei cittadini, uno strumento cogestito dalla CDC e dalla FDA negli Stati Uniti per monitorare gli effetti di un vaccino. Essendo segnalazioni (per la maggior parte dei casi volontarie), queste ultime andranno poi successivamente verificate (nella stragrande maggioranza di queste segnalazioni, l’esito sarà non conforme). Dunque: innanzitutto i dati presentati non sono affatto segreti, non riguardano Moderna o Pfizer (in quanto i dati arrivano da un registro pubblico che è alla base della farmacovigilanza degli Stati Uniti) e, soprattutto, non riportano le reazioni avverse certificate ai vaccini Pfizer e Moderna.

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