Inchiesta Grande Raccordo Criminale: Diabolik a capo della banda di traffico di droga

La Guardia di Finanza ha eseguito 50 arresti all’interno dell’inchiesta “Grande Raccordo Criminale” condotta dalla Procura di Roma, che ha sgominato una organizzazione criminale a stampo mafioso centrale nello spaccio all’interno della Capitale. Tra i vertici della banda, secondo i giudici, ci sarebbe stato Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, ucciso al Parco degli Acquedotti lo scorso agosto.

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L’operazione anti droga potrebbe aprire nuove ipotesi in merito all’omicidio di Fabrizio Piscitelli: il capo ultrà è stato infatti individuato come uno dei capi della banda che controllava lo spaccio nella Capitale. In una intercettazione infatti gli inquirenti hanno ascoltato un fedelissimo di Piscitelli lamentarsi dei suoi atteggiamenti, sempre più violenti e prevaricatori: ««Non sta bene – si sente nella una conversazione intercettata il 13 maggio 2018- … lui è Fabrizio Piscitelli… pensa che comunque non ci può essere un matto che prende e gli tira una sventagliata sul portone, non lo capisce…». Secondo quanto sostenuto dagli inquirenti Piscitelli godeva «di un particolare riconoscimento nella malavita » e si avvaleva dell’aiuto di ultras laziali, anche loro finiti oggi in manette. Si tratta di conosciuto come “Pluto”, 53 anni, Aniello Marotta, 43 anni e Alessandro Telich, 32 anni. Dalle intercettazioni emerge anche come la banda avesse creato una «batteria di picchiatori» particolarmente violenti per riscuotere crediti e portare avanti attività di estorsione.  Gli inquirenti hanno evidenziato che «nell’ambito delle indagini, svolte nel periodo febbraio-novembre 2018, è stata ricostruita la compravendita di circa 250 chili di cocaina e 4.250 chili di hashish, per un valore complessivo stimato “al dettaglio” di circa 120 milioni di euro». Le sostanze stupefacenti, spacciate poi nei canali della criminalità della Capitale, provenivano da Sud America, con cocaina in arrivo da Colombia e Brasile, e dal nord Africa con partite di hashish provenienti dal Marocco.

(Credits immagine di copertina: fermo immagine video Twitter Guardia di Finanza@GDF)

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