Governo, Mattarella affida l’incarico a Cottarelli. Di Maio: «In piazza il 2 giugno»

28/05/2018 di Redazione

Il giorno dopo la rinuncia di Giuseppe Conte all’incarico di governo (che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli aveva conferito il 23 maggio) il capo dello Stato al Quirinale ha affidato oggi un nuovo incarico all’economista Carlo Cottarelli, che lo ha accettato con riserva. L’economista è stato convocato da Sergio Mattarella nella serata di ieri, a qualche ora dalla rinuncia di Conte. Reazioni negative da parte del Movimento 5 Stelle e della Lega.

Se Luigi Di Maio sembra aver raffreddato l’ipotesi impeachment per il capo dello Stato, ha rilanciato invece un appuntamento di piazza per il popolo pentastellato: «È stato un atto ignobile non far partire il nostro governo – ha detto Di Maio -. Il 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica, invito tutti a venire a Roma, dove faremo un grande evento. Dobbiamo farci sentire».

Stamattina Carlo Cottarelli è arrivato al Colle alle 11.20, in taxi. Dopo il colloquio davanti alle telecamere ha fatto sapere: «Ho accettato l’incarico di formare un governo come mi ha chiesto il presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e naturalmente ce la metterò tutta».

 

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(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

 

«Il presidente – ha continuato l’economista – mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni». Un programma – ha spiegato –  «che in caso di fiducia includa l’approvazione della legge di bilancio e poi preveda lo scioglimento del Parlamento ed elezioni nel 2019». E ancora, ha chiarito: «In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente ed il suo compito sarebbe la gestione dell’ordinaria amministrazione ed accompagnare il paese ad elezioni dopo il mese di agosto». «Il governo – ha proseguito – manterrebbe una neutralità completa rispetto al dibattito elettorale. Mi impegno a non candidarmi per le prossime elezioni e chiederò un simile impegno a tutti i membri del futuro governo».

 

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(Foto da archivio Ansa)

 

Governo, Mattarella affida l’incarico a Cottarelli

Nel corso del suo intervento al Quirinale Cottarelli ha anche fatto alcune riflessioni «da economista», come ha detto lui. «Negli ultimi giorni – ha sottolineato – sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, sapete bene che lo spread è aumentato, tuttavia l’economia italiana è in ancora crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Vi posso assicurare nel modo più assoluto che un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici». Il premier incaricato ha parto anche di Ue. «Un dialogo con l’Europa in difesa dei nostri interessi – ha detto – è essenziale e possiamo fare meglio che in passato». Ma – ha avvertito «deve essere costruttivo nel riconoscimento che, come paese fondatore dell’Unione, il nostro ruolo nell’Unione resta essenziale come la nostra continua partecipazione all’area dell’euro». Cottarelli ha assicurato «tempi molto stretti» per la presentazione della «lista dei ministri» al presidente della Repubblica.

 

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(Foto da arcivio Ansa: QUIRINAL PRESS OFFICE – PAOLO GIANDOTTI)

Governo, ira di Luigi Di Maio

Il Governo Cottarelli «è un vergognoso unicum nella storia della Repubblica» perché non è stato votato né dagli elettori né dal Parlamento. Lo ha detto il leader del M5s, Luigi Di Maio, durante una diretta Facebook.

Gli scenari

Cottarelli incarna di fatto il governo di garanzia al quale lavorava il presidente della Repubblica dopo il fallimento degli incarichi esplorativi affidati ad aprile ai presidenti delle Camera Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. L’esecutivo del presidente del Consiglio incaricato, come emerge dall’intervento al Colle, dovrebbe chiedere una sorta di fiducia limitata, con la garanzia di dimissioni e scioglimento delle Camere a fine dicembre, subito dopo l’approvazione di una legge di bilancio leggera per evitare l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’Iva. Poi si potrebbe tornare al voto nel febbraio 2019. Senza fiducia si aprirebbe invece anche un problema tecnico-politico, quello di dover arrivare almeno a settembre ed evitare il voto ad agosto. Se infatti Mattarella sciogliesse subito le Camere, si dovrebbe votare entro 7o giorni, come prevede la Costituzione. E si arriverebbe esattamente a ferragosto.

M5S e Lega dicono no alla fiducia

L’incarico di governo a Cottarelli non placa lo scontro politico. La convocazione dell’economista al Quirinale da parte di Mattarella è stata subito fortemente criticata da M5S e Lega, le due forze politiche che avrebbero sostenuto il governo Conte e che non hanno accettato il no del Colle alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia e delle Finanze. «Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd», ha ribadito stamattina il leader del Carroccio Matteo Salvini minacciando la rottura dell’intesa di centrodestra.

 

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Ma anche Forza Italia si mette di traverso. Il deputato Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi alla Camera e al Senato, nel corso di ‘6 su Radio 1’ ha affermato: «Il Parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario». Intanto ieri sera Luigi Di Maio, nel corso di un comizio a Fiumicino, parlando delle riserve del Colle su Savona, attaccava: «Al ministero volevano Cottarelli del Fondo monetario internazionale che ci ha riempito la testa che dobbiamo distruggere la scuola e tagliare le spese».

 

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(L’arrivo di Cottarelli alla Stazione Termini. Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

 

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Salvini: «Cottarelli è il perfetto rappresentante della finanza e dei poteri forti»

Salvini è poi tornato ad attaccare Cottarelli anche nel giorno dell’incontro al Quirinale. Rispondendo ai giornalisti a Montecitorio il segretario della Lega ha affermato: «Cottarelli non lo conosco, ho letto in questi giorni che tutto quello che proponevamo secondo lui non andava bene. Ho letto il suo curriculum, è il perfetto rappresentante della finanza e dei poteri forti che hanno fermato la nascita del governo del cambiamento per cui auguri a lui ma soprattutto agli italiani».

 

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Meloni: «Il voto a Cottarelli sarebbe la fine del centrodestra»

Netta, come quella di Movimento 5 Stelle e Lega, anche la posizione di Fratelli d’Italia. La presidente Giorgia Meloni, a margine di un’iniziativa elettorale a Massa ha dichiarato: «La morte o la vita del centrodestra dipende dal voto su Cottarelli, io penso che non si possa sostenere e penso che se qualcuno scegliesse di sostenerlo questo sancirebbe la fine del centrodestra, confido che non accada e spero che ci siano ancora i margini per mettere insieme una coalizione che possa andare avanti, una coalizione omogenea che già governa in tanti comuni e che ora si presenta insieme sul territorio, però bisogna mettersi d’accordo sulle questioni di fondo ed una di queste è la difesa della sovranità italiana». Meloni ha parlato anche di Forza Italia: «Vedremo cosa dirà nelle prossime ore Berlusconi, io spero che anche lui dica che non intende votare la fiducia perché è uno schiaffo in faccia agli italiani».

 

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Meloni sostiene anche che il presidente della Repubblica abbia agito «al di fuori delle sue prerogative». «A me preoccupa molto – ha affermato la presidente di Fdi – che Mattarella dica che non nomina un ministro perché ha paura delle agenzie di rating. Le agenzie di rating sono delle società di private quindi c’è qualcosa che non funziona nel ragionamento del presidente della Repubblica. La sua prerogativa è un vaglio di legittimità sui ministri, non c’è nella sua disponibilità la possibilità di valutare le idee di un ministro e di stabilire che sono pericolose, questo non c’è, ci sarebbe in un sistema presidenzialista».

I numeri in Parlamento

È difficile immaginare come possa formarsi una maggioranza politica a sostegno di un governo Cottarelli. I numeri in Parlamento parlano chiaro. Alla Camera dei Deputati certamente non voteranno la fiducia Movimento 5 Stelle e Lega. Ma ai gruppi di pentastellati e Carroccio vanno aggiunti quelli di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Complessivamente di arriva a 483 voti, su un totale di 630 deputati (con soglia della maggioranza assoluta a quota 316). Precisamente a Montecitorio siedono 222 deputati del M5S, 125 della Lega, 104 di Fi e 32 di Fdi. Situazione simile al Senato, dove la maggioranza si raggiunge con circa 160 voti. I senatori grillini sono 109, quelli della Lega 58, quelli di Forza Italia 61. Si arriva, considerando solo queste tre forze politiche, a 228 probabili voti contrari.

 

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La road map

Quello che sarà presentato dovrebbe essere un governo snello, con pochi ministri. I tempi, come sottolineato proprio da Cottarelli,  sono strettissimi. L’esecutivo dovrebbe essere presentato entro domani, martedì. Il giuramento e la richiesta di fiducia alle Camere potrebbero arrivare entro la settimana. la crisi è comunque da record. Dalle Elezioni Politiche del 4 marzo sono passati 85 giorni.

Lo spread in oltre quota 230

Intanto sui mercati finanziari si registra ancora forte preoccupazione per l’incertezza politica e il rischio di una grave crisi istituzionale e di elezioni anticipate a fine estate o inizio autunno. Lo spread tra Btp e Bund si è allargato. Dopo un avvio di giornata in calo, il differenziale tra rendimento dei titoli di Stato decennali italiani ed omologhi tedeschi è volato in mattinata a quota 230 punti base, per la prima volta da novembre 2013. Lo spread aveva aperto in calo a 191 punti. Il rendimento del decennale è salito al 2,66%, sui massimi da settembre 2014. Dopo l’intervento di Cottarelli, con rassicurazioni su conti pubblici e permanenza nell’euro, il differenziale ha rallentato tornando sotto i 220 punti. Poi una nuova risalita. A metà giornata lo spread Btp/Bund torna ha segnato 233 punti con rendimento dei titoli decennali italiani ancora al 2,66%.

 

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Chi è Cottarelli

Cottarelli, nato a Cremona nel 1954, è un esperto di conti pubblici, diventato molto noto per l’incarico di Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica affidatogli nel 2013 dal governo guidato da Enrico Letta. Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università di Siena, Cottarelli ha conseguito un master alla London School of Economics. Negli anni ’80 ha lavorato nel Servizio Studi della Banca d’Italia e nell’Eni. Dal 1988 per 25 anni ha poi lavorato al Fondo Monetario Internazionale. Nel 2014 è diventato direttore esecutivo nel board dell’Fmi. Dallo scorso anno è direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici presso l’Università Cattolica di Milano.

 

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(Foto da archivio Ansa)

 

Cottarelli da Fico e Casellati

Dopo l’incontro con Mattarella, Cottarelli ha incontrato a Montecitorio il presidente della Camera Fico. Il premier incaricato si è poi chiuso al lavoro nella sala Busti, la stessa in cui Giuseppe Conte aveva tenuto le consultazioni con i gruppi parlamentari nei giorni scorsi. Cottarelli si è fermato alla Camera a lavorare fino al primo pomeriggio, prima dell’incontro delle 15.30 con la presidente del Senato Alberti Casellati a Palazzo Madama.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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