GoFoundMe ha sospeso le donazioni per i camionisti canadesi

E loro non l'hanno presa benissimo, minacciando denunce

03/02/2022 di Redazione

Se la protesta dei camionisti canadesi andrà avanti, ciò accadrà senza i soldi che arrivano dalle campagne online di una piattaforma come GoFoundMe. Quest’ultima, infatti, ha deciso di sospendere tutte le raccolte fondi che stanno finanziando la manifestazione Freedom Convoy che, nello scorso fine settimana, ha portato diversi autisti canadesi a protestare per le strade di Ottawa, capitale del Canada. Le donazioni avevano raggiunto la cifra significativa di 10 milioni di dollari canadesi, ma sulla pagina ufficiale di questa campagna è comparso l’annuncio del board di GoFoundMe, come si può vedere dalla piattaforma.

LEGGI ANCHE > I numeri esagerati, diffusi anche in Italia, sui partecipanti del Freedom Convoy in Canada

GoFoundMe ha sospeso la raccolta fondi per il Freedom Convoy

«Questa raccolta fondi – si legge – è attualmente sospesa e in fase di revisione, per garantire che sia conforme ai nostri termini di servizio e alle leggi e ai regolamenti applicabili». La piattaforma GoFoundMe, infatti, cerca di rispettare una certa etica per le campagne che si servono della sua visibilità per poter raccogliere somme di denaro. Le protesta dei camionisti canadesi, ovviamente, è partita dall’obbligo di vaccinazione che è stato imposto anche in Canada per la categoria di lavoratori. Se è vero che quasi il 90% dei camionisti, tuttavia, risulta essere vaccinato (questi sono i dati sia della corporazione sia del governo di Justin Trudeau), una minoranza di camionisti sta tenendo banco ormai da giorni con le proteste organizzate per le strade canadesi, che hanno portato un numero significativo di convogli (ma non certo i 50mila camion annunciati dagli organizzatori e dagli animatori della protesta) a sfilare per le strade di Ottawa.

GoFoundMe, dunque, vieta rigorosamente i contenuti degli utenti che riflettono o promuovono comportamenti a sostegno della violenza. Al momento della creazione, la raccolta fondi per il Freedom Convoy non aveva violato questa clausola del regolamento, ma vista l’evoluzione della protesta (con alcuni manifestanti che si sono resi protagonisti di atti di vandalismo), la piattaforma ha deciso di prendere provvedimenti. Un gruppo di camionisti che ha curato l’organizzazione della raccolta fondi ha annunciato una azione legale contro la piattaforma.

Share this article