Il giornalista di Rete4: «Se avessi contrastato Lavrov, lui se ne sarebbe andato e per me solo 5 minuti di celebrità»
In un'intervista al Giornale, Giuseppe Brindisi risponde alle critiche per l'ospitata del ministro degli Esteri russo
03/05/2022 di Redazione
Giuseppe Brindisi è stato al centro del dibattito pubblico nella giornata di ieri, a causa della sua intervista – in realtà con molto poco contraddittorio – al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Quest’ultimo, il Primo Maggio si è collegato con Zona Bianca (su Rete4) e ha sfoggiato tutta la retorica putiniana sul conflitto, compresa una frase su Zelensky «ebreo come Hitler» che ha indignato la stampa di mezzo mondo. Giuseppe Brindisi ha provato a difendersi in un’intervista concessa al Giornale.
LEGGI ANCHE > Ma un ministro degli Esteri russo si deve intervistare o no?
Giuseppe Brindisi risponde alle accuse per l’intervista a Lavrov
Brindisi ha affermato che il suo compito è quello di trovare delle notizie, che durante l’intervista a Lavrov sono stati forniti diversi spunti. Sulla polemica sul suo ruolo troppo passivo ha invece replicato: «Cosa avrei dovuto fare? Cosa avrei ottenuto? Se avessi litigato con lui, se gli avessi detto che è un mostro si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato, mentre io avrei avuto soltanto i miei 5 minuti di celebrità».
Il conduttore della trasmissione di Rete4 spiega innanzitutto che c’era un accordo di massima sui main topics da trattare, senza particolari limitazioni. Dicendo questo, fa un paragone con altri giornalisti italiani che – in verità -, per ottenere delle interviste con i politici di casa nostra, spesso sono costretti a fornire in anticipo le domande esatte. Brindisi ha poi rifiutato la patente di filo-putiniano, ricordando l’impegno della trasmissione Zona Bianca in favore dell’Ucraina. E ha chiuso anche con un passaggio sulla polemica collegata al suo augurio di buon lavoro al ministro degli Esteri russo: «La frase completa è stata «buon lavoro nel tentativo di arrivare alla pace, ma in ogni caso, quando si ha un ospite, è galateo salutarlo e ringraziarlo».
Foto IPP/vincenzo Di Cillo