Salvini ricorda Giulia Maria Crespi, ma lei si era vergognata di essere italiana dopo gli sgomberi voluti dal leghista
19/07/2020 di Enzo Boldi
Giulia Maria Crespi ha dato tanto all’Italia e, come spesso capita in queste occasioni, tutto quel che ha fatto per il nostro Paese è stato ripagato da una politica che è andata in direzione opposta rispetto ai suoi insegnamenti. Oggi a Milano si è spenta la fondatrice del Fai, una donna che ha dedicato la sua vita all’attenzione e alla tutela del patrimonio ambientale italiano. E se il nostro Paese ha sempre faticato a inseguire una linea comune sul tema dell’Ambiente, anche gli altri insegnamenti sono stati vani.
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Era il 25 gennaio del 2019, quando Giulia Maria Crespi rilasciò un’intervista ad Alessandro Fulloni per Il Corriere della Sera. Poche parole, ma ricche di significato per una donna che si è spesa attivamente affinché i suoi messaggi fossero condivisi dalla popolazione e dalla classe politica. Ma quel riverbero non c’è stato, come dichiarò lei stessa.
@matteosalvinimi omaggia Maria Giulia Crespi per il suo servizio all’Italia. Purtroppo lo smemorato ha dimenticato il giorno in cui Maria Giulia Crespi si vergognò d’essere italiana, e per colpa di chi.
Meglio non dimenticarlo pic.twitter.com/QZj03Rrhl4— nello scavo (@nelloscavo) July 19, 2020
Giulia Maria Crespi e quel vergognarsi di essere italiana
Ed è così che il giornalista Nello Scavo di Avvenire, ha ricordato le parole di Giulia Maria Crespi in quell’intervista, mettendole a paragone con ‘l’omaggio’ fatto da Matteo Salvini sui social. Perché fu proprio a causa delle decisioni della politica, che la fondatrice del Fai disse di vergognarsi di essere italiana, dopo aver letto la notizia dello sgombero del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto (Roma).
Lo sgombero di Castelnuovo di Porto
«Davanti all’Europa mi vergogno di essere italiana. Ragazzi obbligati a lasciare le classi, gli affetti, gli amici e persino le cure sanitarie – disse Giulia Maria Crespi -. Ho sei nipoti. E in queste ore rivedo loro nei volti di ciascuno di quei bambini e di quei ragazzi che d’improvviso, senza alcun avvertimento, sono stati costretti a lasciare la scuola, il posto in cui sono stati accolti e in cui vivono. Per essere sbattuti via, lontani, in strada».
(foto di copertina: da Fai + Tweet Matteo Salvini + articolo de Il Corriere della Sera del 25 gennaio 2019)