Il virologo, consigliere di Zaia, che cambia idea sulla ‘carica virale’ del Coronavirus

Giorgio Palù aveva firmato il documento insieme a Zangrillo e Bassetti. Ora sembra dare altre indicazioni

19/08/2020 di Enzo Boldi

Cosa accade quando si sostiene una tesi e poi, qualche settimana dopo, si afferma l’esatto contrario. Sembra esserci molta confusione – come lo è stato fin dall’inizio – tra medici, esperti e virologi anche in questa seconda fase dell’emergenza legata al Coronavirus in Italia. La crescita esponenziale dei nuovi contagi ha messo in evidenza una realtà: il virus non è sparito. E adesso il professore emerito di virologia dell’Università di Padova Giorgio Palù, consigliere del Presidente del Veneto Luca Zaia, sembra aver cambiato idea sulla carica virale. Ma qualche settimana fa aveva firmato il documento insieme a Zangrillo, Bassetti e altri sette medici in cui si affermava il contrario.

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«Gli asintomatici possono contribuire a diffondere il coronavirus, che resta dieci volte più letale dell’influenza stagionale – ha detto Giorgio Palù nella sua intervista a Il Corriere Veneto -. Non solo non ha perso virulenza rispetto all’origine, ma ora nel mondo ne circola una variante più aggressiva rispetto a quella isolata a Wuhan. A causa di una mutazione, il virus ha acquisito una maggiore capacità di replicarsi nelle cellule e nei tessuti umani».

Giorgio Palù cambia idea sulla carica virale

Ma cosa aveva sottoscritto Giorgio Palù lo scorso 24 giugno insieme ad Alberto Zangrillo, Massimo Bassetti e altri sette esperti?

Evidenze cliniche non equivoche da tempo segnalano una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia. Il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici. Le evidenze virologiche, in totale parallelismo, hanno mostrato un costante incremento di casi con bassa o molto bassa carica virale.

Ora, però, lo stesso Palù sostiene la tesi opposta. O, almeno, questo è quanto emerge dalla sua ultima intervista a Il Corriere Veneto.

Gli asintomatici contagiano

Innanzitutto è evidente, come sottolinea lo stesso docente emerito di Virologia, gli asintomatici sono veicolo di contagio proprio perché la carica virale continua a essere molto alta. Poi sottolinea come la decisione di chiudere le discoteche sia stata sacrosanta, invitando tutti i cittadini ad avere comportamento consoni.

(foto di copertina: da L’Aria che Tira, La7)

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