Giorgia Meloni scambia la disinformazione per «un servizio sarcastico» e parla di censura

La leader di Fratelli d'Italia prova a difendere la trasmissione di Raidue, ma su posizioni leggermente diverse rispetto al Primo Maggio

14/05/2021 di Gianmichele Laino

Ecco, fino a quando scambieremo le offese per battute e la disinformazione per sarcasmo, non potremo mai restituire la giusta dimensione alle vicende storiche che stanno attraversando l’Italia nell’ultimo periodo. Vi abbiamo parlato già del servizio andato in onda nel corso della trasmissione Anni 20, che – utilizzando luoghi comuni e voli pindarici – gettava discredito sulle decisioni dell’Unione Europea. Ora, Giorgia Meloni su Anni 20 intende intervenire nella polemica, schierandosi al fianco della trasmissione, nonostante sia stata la stessa Rai ad annunciare provvedimenti nei confronti di chi ha permesso la messa in onda di quel servizio.

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Giorgia Meloni su Anni 20, la difesa della trasmissione e l’invocazione della censura

La leader di Fratelli d’Italia ha criticato Pd e Italia Viva che avevano messo l’accento sulla disinformazione promossa in prima serata dal servizio della trasmissione di Raidue. Un servizio che ha unito il via libera della commissione europea all’utilizzo di una particolare tipologia di cibo a base di un coleottero della farina, alle critiche sulla gestione delle trattative per i vaccini portata avanti dalla stessa commissione europea, passando per un accenno poco lusinghiero al Ddl Zan e per l’abolizione dei campi rom (che, come abbiamo già scritto, ci azzecca sempre, in qualunque zuppa la si metta).

Per Giorgia Meloni le critiche a questo servizio altro non sono che un tentativo di imporre la censura e il bavaglio. Come se ci volessero tutti portare in Corea del Nord.

In realtà, la questione è molto più profonda di come è stata impostata dalla leader di Fratelli d’Italia, che ha cercato di buttare la palla in tribuna parlando di «servizio sarcastico». Cosa fa questo servizio? Informa? Se sì, lo fa nel modo corretto e documentato? La risposta a queste domande è no, visto che – come abbiamo spiegato nel nostro articolo – c’è tanta confusione e disinformazione, con tematiche complesse trattate – per forza di cose per un servizio di due minuti – con superficialità. Stando a quanto riportato dall’Ansa, inoltre, Fabrizio Salini – amministratore delegato della Rai – sarebbe furioso con la trasmissione e starebbe pensando a prendere provvedimenti.

Non si discute di un pezzo di satira o di un’opinione personale. Giorgia Meloni dovrebbe capire che quello di Anni 20 era un tentativo di fare informazione. E, in questo Paese come in tutti gli altri, la satira e l’informazione corretta dovrebbero viaggiare su binari diversi e – soprattutto – nettamente separati. Rettificare un servizio che contiene informazioni parziali o errate non può essere messo sullo stesso piano della censura alle opinioni.

Foto IPP/Fabio Cimaglia – Roma

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