Secondo Giorgetti «nessuno va più dal medico di famiglia»

«Nei prossimi 5 anni mancheranno 45 mila medici di base, ma chi va più dal medico di famiglia, senza offesa per i professionisti qui presenti?». Parola di Giancarlo Giorgetti. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel suo intervento al Meeting di Rimini per l’incontro ‘Intergruppo sussidarietà: le riforme istituzionali’, ha poi continuato: «Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito», ha detto.

Pioggia di polemiche per le parole di Giorgetti

Dichiarazioni che hanno scatenato polemiche, non solo nel mondo politico. «Il sottosegretario la finisca di parlare di argomenti che non conosce», scrive su Facebook Giorgio Trizzino, deputato M5S e portavoce del Movimento alla Camera. «Ho un male alla gola, consulto Internet e tra le varie cause risulta anche il tumore al faringe. Vado subito dall’oncologo o passo prima dal mio medico curante che conosce tutta la mia storia e magari le mie ipocondrie?», attacca Trizzino.

Giorgetti afferma che nessuno va più dal medico di famiglia e preferisce curarsi consultando Internet. Tutte le…

Gepostet von Giorgio Trizzino am Freitag, 23. August 2019

I medici replicano a Giorgetti: «Fuori dalla realtà»

Alle dichiarazioni di Giorgetti ha risposto il segretario generale della Federazione nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti: «Non so quale realtà parallela descriva il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. I numeri dicono che ogni giorno negli studi dei medici di famiglia del nostro Paese passano 2 milioni di italiani», ha detto parlando a AdnKronos Salute. «In un mese il numero dei pazienti che vediamo è pari a quello dell’intera popolazione italiana. E se il sottosegretario conoscesse meglio il Paese reale, saprebbe che ci sono sempre più italiani che faticano a curarsi per problemi economici. Per queste persone anche il ticket è un problema. Noi restiamo l’unico riferimento di assistenza aperta e gratuita. Altro che visita dallo specialista cercato su Internet: con l’aumento del ticket sulla specialistica, sono i nostri studi ad accogliere chi fa fatica a sostenere i costi».

Scotti smentisce in maniera secca e diretta le parole di Giorgetti: «Se avesse letto con attenzione gli ultimi dati disponibili, si sarebbe accorto che sono sempre più gli italiani che ricorrono al medico di famiglia. Questo senza considerare che la rete della medicina di famiglia, con la sua vicinanza territoriale al paziente, ricoprirà sempre più un ruolo primario nella sanità pubblica, soprattutto nella gestione delle cronicità in un Paese (l’Italia) che vede costantemente innalzarsi l’età media. Non possiamo che stigmatizzare dichiarazioni che denotano un tale distacco dal mondo reale», aggiunge il medico che invita Giorgetti «a venire nei nostri studi e sale d’attesa e vedere se sono vuoti e quali siano il modello e i tempi di cura della medicina di famiglia».

“Mi auguro, una volta che la crisi di Governo sarà risolta – conclude Scotti – che il sottosegretario abbia modo di prendere qualche giorno per approfondire e studiare il tema. Magari, potrebbe approfittarne per fare visita nello studio di un medico di famiglia. Scoprirebbe certamente che in una società come la nostra, sempre più attenta ai numeri e meno alle persone, il medico di famiglia è uno dei pochi baluardi che resistono a tutela della salute dei cittadini come persone e non come numeri di sondaggi che si usano quando ci piace».

[CREDIT PHOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI]

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