Gerusalemme Est, la testimonianza degli italiani nell’emergenza coronavirus

01/03/2020 di Redazione

Molto significativa anche la testimonianza della giovane Rachele Daffara, operatrice umanitaria in Palestina: «Qui a Gerusalemme stiamo aspettando con ansia il discorso di Netanyahu, che probabilmente dichiarerà il lockdown del Paese. Nonostante l’emergenza qui non sia ancora visibile, sappiamo che il peggio dovrà ancora arrivare. In Palestina, i casi di positività sono soltanto 39 e le autorità hanno messo in quarantena la città di Betlemme in quarantena: alcuni di questi pazienti sono già in via di guarigione. In Israele, molti hanno festeggiato la scorsa settimana la ricorrenza di Purim e, di conseguenza, si sono riversati nelle strade, non seguendo le prescrizioni delle autorità israeliane. Nonostante questo, la mia preoccupazione più grande resta la striscia di Gaza, al cui interno ci sono 2 milioni di persone in quarantena perenne. Lì il sistema sanitario non è in grado di curare le persone già in tempi normali, figuriamoci nel corso di questa pandemia. La crisi umanitaria di Gaza rischia di avere risvolti ancora più tragici».

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