Quali sono gli ostacoli tra la Germania e il blocco di Telegram

L'analisi è stata proposta da Janosch Delcker su Twitter, ed è molto difficile non condividerla

20/01/2022 di Gianmichele Laino

La notizia è emersa in seguito a una dichiarazione abbastanza spinta del ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser. La polizia tedesca aveva avviato una indagine in seguito a minacce e disinformazione circolata in canali no-vax e, per questo scopo, ha visionato e ha scandagliato diversi canali Telegram, facendo emergere una realtà estremamente preoccupante. Per questo la titolare dell’Interno di Berlino non ha escluso una possibile chiusura della piattaforma di messaggistica istantantea in Germania. Una notizia che è subito rimbalzata in tutta Europa e che sicuramente sarà arrivata alle orecchie di Pavel Durov, numero uno dell’app di messaggistica. Ma si tratta di una ipotesi realmente praticabile? Quali sono i problemi tecnici e costituzionali che l’oscuramento di un social network, in un Paese occidentale, comporterebbe?

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La Germania può bloccare Telegram? Ci sono diversi dubbi e perplessità in merito

Janosch Delcker, esperto di tecnologia e corrispondente della Deutsche Welle, ha messo in fila una serie di perplessità su Twitter relativamente all’opzione paventata dalle istituzioni tedesche. Innanzitutto, ci sarebbero dei problemi di natura tecnica. 

Ci sarebbero sicuramente molti modi per bloccare una applicazione senza intervenire direttamente sui suoi vertici: basterebbe, ad esempio, costringere Google o Apple a estromettere Telegram dai propri app store in Germania. Ma ciò non impedirebbe ai cittadini tedeschi di utilizzare Telegram nella sua versione desktop, aggirando il download dell’app sui propri dispositivi. Nemmeno bannarla del tutto dalla Germania servirebbe, visto che basterebbe utilizzare una VPN di un altro Paese a caso dove questo divieto non sia in essere per consentire agli utenti di servirsi di Telegram allo stesso modo.

Di certo, però, i maggiori problemi sono a livello costituzionale. Il blocco dell’app creerebbe un precedente pericoloso a livello di tutela della libertà d’espressione, senza considerare l’incidenza reputazionale: perché un Paese occidentale dovrebbe ricorrere a questa soluzione che, praticamente, legittimerebbe i comportamenti analoghi di altri governi reazionari e illiberali? Il giornalista tedesco, inoltre, ha chiesto al ministero della Giustizia informazioni su questa concreta possibilità. Un portavoce del dicastero ha affermato che ci sarebbero questioni tecniche e costituzionali insormontabili. La riflessione conduce soltanto a un risultato: molto probabilmente le affermazioni della ministra dell’Interno in Germania sembrano temerarie. È una ipotesi davvero remota, se non irrealizzabile, quella del blocco di Telegram in terra tedesca.

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