Il candidato della Lega accusato di mandare il suo gemello sul palco di Salvini

17/01/2020 di Redazione

In Calabria li conoscono bene, dal momento che la loro presenza nelle campagne elettorali locali – dalle comunali, passando per quelle regionali – è quasi un punto fisso. Sono i fratelli Battaglia: oggi, uno dei due, Leo, si è candidato nella tornata del 26 gennaio con la Lega. Stando all’articolo pubblicato dal Corriere della Calabria, tuttavia, nel recente evento elettorale organizzato da Matteo Salvini a Crotone, sul palco non ci sarebbe stato il diretto interessato, ma il fratello gemello Francesco.

LEGGI ANCHE > La grande migrazione nel centrodestra di candidati ed eletti con il centrosinistra in Calabria

Gemello candidato Lega: le accuse

Sempre stando alle parole del quotidiano, Leo Battaglia stava continuando la sua corsa alle regionali sul territorio, facendo politica nel proprio collegio di riferimento. Un caso che sarebbe abbastanza clamoroso, anche se non avrebbe alcun risvolto dal punto di vista legale o giuridico. La presenza di Battaglia sul palco di Matteo Salvini, infatti, è stata silenziosa: il comizio fatto a Crotone, infatti, ha visto il solito protagonismo del leader della Lega, che ha parlato in città il 10 gennaio scorso.

Gemello candidato Lega, Leo Battaglia si difende

Del resto, il candidato Leo Battaglia ha negato tutto: «Non vedevo l’ora che Salvini arrivasse in Calabria – ha detto – e non mi sarei perso il suo comizio a Crotone per nulla al mondo». In effetti, l’opportunità, per qualsiasi candidato, di avere una foto insieme a Salvini, di farsi immortalare mentre gli si stringe la mano, di entrare nelle sue dirette Facebook, è ghiottissima ed è anche utile in termini di consensi.

«Chi ha scritto quell’articolo – ha spiegato il candidato della Lega in Calabria – deve assolutamente cambiare ottico». Il mistero, probabilmente, non sarà mai completamente risolto e a tutti resterà quantomeno il dubbio di quanto accaduto. Tuttavia, la vicenda – non si sa quanto consapevolmente – è stata ripresa da un recente slogan di Matteo Salvini, impegnato anche nell’altra contesa elettorale, quella in Emilia-Romagna.

Per un comizio nella città della Ferrari, il leader della Lega ha coniato lo slogan: «Chi non viene a Maranello, mandi almeno suo fratello». Il candidato Battaglia deve averlo preso in parola.

Share this article