La grande migrazione nel centrodestra di candidati ed eletti con il centrosinistra in Calabria

29/12/2019 di Redazione

La grande attrazione per il centrodestra. Si punta sul cavallo vincente, in Calabria. O almeno questa è la scommessa di tante personalità politiche locali che, in passato, avevano militato ed erano stati addirittura eletti nelle liste del centrosinistra e che, adesso, appoggeranno l’avventura di Jole Santelli, la candidata unitaria del centrodestra a trazione leghista.

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Calabria, i politici passati al centrodestra

Gli esempi fioccano. Tonino Scalzo, oggi passato all’Udc ma fino a ieri con i Moderati per la Calabria assieme al consigliere Franco Sergio che, invece, si è candidato con Santelli presidente,  nella stessa lista dove ci sono pure Vincenzo Pasqua (ex Moderati per la Calabria) e Mauro D’Acri che, nel 2014, stava con Oliverio presidente. Ma non sono gli unici casi: c’è anche il consigliere Giuseppe Neri che era stato eletto sempre con i Moderati per la Calabria e che adesso si ritrova nelle liste di Fratelli d’Italia. Percorso analogo per Vito Pitaro che in passato ha militato anche in Rifondazione Comunista e che adesso si è ritrovato nella lista Santelli presidente.

Due considerazioni sul voto in Calabria

Insomma, una vera e propria migrazione che fa riflettere moltissimo. Sia sulle pretese della Lega che, oggi, dopo il cambio di casacca del M5S al governo, ha parlato di tradimento per tutti coloro che avevano abbandonato l’alleanza di governo e che adesso si ritrova transfughi di altri partiti e movimenti nella loro stessa coalizione, che mirano a uno scranno in consiglio regionale.

La seconda riflessione riguarda l’importanza, nelle elezioni locali, dei cosiddetti mister preferenze, ovvero di coloro che riescono a spostare un importante numero di voti, in qualsiasi schieramento si candidino. Un’anomalia ampiamente diffusa e che in Calabria non fa eccezione. I politici del luogo hanno puntato tutto su Jole Santelli: sarà lei, a questo punto, la candidata favorita per il posto di governatore. La scelta aggregatrice di Pippo Callipo basterà ad arginarla?

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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